L’ anagrafe apistica nazionale, istituita con decreto ministeriale del 4 dicembre 2009, è operativa dal 2014. Grazie all’introduzione della Banca Dati Apistica Nazionale (BDN), alla quale tutti gli apicoltori devono essere obbligatoriamente registrati dichiarando gli alveari detenuti e la loro posizione geografica, si è potuto validare le stime scaturite negli anni dalle indagini dell’Osservatorio con dati reali, seppur sottostimati dalle criticità dell’implementazione della BDN, quali ad esempio i rapporti tra Banca Dati Nazionale e Banche Dati Regionali e la gestione del nomadismo.
Dai dati della BDN emerge che gli apicoltori italiani detengono in totale 1.573.976 alveari e 208.138 sciami (totale 1.782.105). Il 79% degli alveari totali (1.247.467), sono alveari gestiti da apicoltori commerciali che allevano le api per professione, sottolineando l’importanza del comparto nel contesto agro-economico.
La grande prevalenza di alveari detenuti da apicoltori con partita iva sottolinea l’elevata professionalità del settore e l’importanza del comparto nel contesto agroeconomico. Si osserva un aumento del numero complessivo degli alveari negli ultimi 5 anni che possiamo ipotizzare sia soprattutto dovuto al progressivo aggiornamento e stabilizzazione della Banca Dati Nazionale, ma anche all’andamento produttivo negativo che induce gli apicoltori ad incrementare il numero di alveari gestiti per sopperire al calo delle rese produttive.
Nel 2022 questo aumento riguarda in particolare gli alveari commerciali, mentre risultano in diminuzione rispetto al 2021 gli alveari detenuti ai fini dell’autoconsumo.
Per tutte le informazioni più aggiornate, consulta i Report dell’Osservaotorio: Report annuali produzione e mercato
Nostre elaborazioni su fonte Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Apistica (BDN) relative al censimento ufficiale 2022 (dati aggiornati 15/01/2023)