Dopo una prima parte del mese in linea con i mesi precedenti per quanto riguarda le temperature piuttosto miti, nell’ultima decade di marzo si è assistito ad un brusco abbassamento delle temperature con precipitazioni anche a carattere nevoso. Il ritorno di freddo ha interessato tutta la penisola ma al Sud in particolare ha causato danni da gelo ai germogli già sviluppati di piante di interesse apistico quali ciliegio e asfodelo nelle zone vocate della Puglia. C’è ancora qualche speranza di recuperare un raccolto sulle varietà più tardive di ciliegio come la Ferrovia. La pioggia arrivata dopo mesi di siccità potrebbe comunque avere ricadute positive sulle produzioni primaverili.
Lo sviluppo delle infiorescenze degli agrumi è in anticipo di circa 15 giorni rispetto al normale andamento e gli apicoltori sposteranno i propri alveari su questa importante fioritura all’inizio del mese di aprile, quando si prevede il ritorno a condizioni meteorologiche più stabili. C’è un cauto ottimismo dovuto ad un’annata prevista di carica per questa coltura e dunque ad una fioritura abbondante.
Si registrano le prime produzioni della stagione in Sardegna dove una abbondante fioritura nelle zone vocate del basso e medio Campidano, Oristanese, Sulcis-Iglesiente e Sarrabus ha permesso di ottenere circa 10 kg/alveare di miele di asfodelo. Nelle zone vocate della parte meridionale della Sardegna e nelle zone costiere collinari della Gallura è stato invece possibile produrre del miele di erica con rese stimate in 8-10 kg/alveare.
Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo sono state estese a tutto il territorio nazionale le misure di contenimento per contrastare il diffondersi del virus COVID-19. L’apicoltura pur rientrando, come tutte le altre attività agricole, nell’elenco delle attività produttive essenziali e quindi consentite, vive analogamente agli altri settori economici un momento di estrema incertezza e difficoltà dovuta alle restrizioni in atto e agli effetti dell’emergenza epidemiologica.
Sul fronte del mercato del miele, ci segnalano che prima dell’entrata in vigore delle restrizioni, si sono concluse alcune compravendite con il ritiro del prodotto in giacenza presso i magazzini delle aziende apistiche da parte degli invasettatori. La segnalazione riguarda in particolare la Sicilia per transazioni di miele millefiori e sulla a prezzi compresi nella forbice 4,00-4,20 €/kg e miele di agrumi a prezzi compresi tra 5,00 e 5,20 €/kg.
Mentre si attende di vedere come si muoverà il mercato del miele all’ingrosso con le nuove produzioni e alla luce della situazione di emergenza globale, le forti limitazioni agli spostamenti e il clima di insicurezza hanno avuto un impatto immediato sul mercato degli sciami in partenza. A fronte di una elevata offerta dovuta ad una bassa mortalità invernale ed una ripresa primaverile anticipata, la domanda di sciami è scarsa e si segnalano molte disdette da parte di chi aveva prenotato dei nuclei. I prezzi dei primi scambi si aggirano sugli 80-90 €/cad in Puglia, Campania e Sicilia, 90-100 €/cad in Calabria, 100 €/cad in Sardegna. Al Nord e al Centro i primi prezzi proposti si aggirano intorno ai 100-120 €/cad. Si osserva dunque un lieve calo dei prezzi medi con una tendenza al ribasso che potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi. Si sottolinea che sia in Calabria che in Sicilia a causa del coleottero Aethina tumida non è consentita la vendita di sciami o regine al di fuori del territorio regionale.
Il cattivo tempo della fine del mese ha leggermente ritardato il mercato delle regine. Le primissime transazioni rilevate sono state registrate al prezzo di 15 €/cad in Sicilia, comprese tra 15 e 20 €/cad in Sardegna.
In Sicilia è attivo il servizio di impollinazione con nuclei orfani costituiti da due telai di covata opercolata ed uno di scorta in serre di melone giallo e anguria a prezzi compresi tra 25 e 28 € per unità. Nelle Marche su piccoli appezzamenti di cavolo cinese della zona della Val d’Aso viene offerto un servizio di impollinazione con famiglie di api in pieno campo al prezzo di 36 € per unità. Scarsa invece la richiesta di nuclei per l’impollinazione del ciliegio a causa del cattivo tempo.
Il parere degli addetti al settore sullo stato delle famiglie è generalmente positivo. Le famiglie presentano uno sviluppo molto anticipato che in molte zone ha reso necessario il ricorso alla nutrizione artificiale dato l’elevato consumo di scorte. Il brusco calo termico dell’ultima decade di marzo ha rallentato lo sviluppo delle famiglie ma non si registrano particolari criticità. In alcune zone si segnalano carichi di varroa al di sopra della media per il momento dell’anno.
Sempre frequenti le segnalazioni di furti. In Puglia, oltre a piccoli furti diffusi su tutto il territorio regionale, si registra il furto di un intero apiario di 80 nuclei in provincia di Lecce. In Sardegna nella prima metà del mese sono stati sottratti 15 alveari nell’Oristanese.
Il prezzo del miele (€/kg) è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.
Il prezzo delle regine (razza ligustica) è inteso I.V.A. esclusa.
Il prezzo degli sciami è inteso I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).
Il prezzo di propoli e polline è inteso I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale I.V.A. esclusa.
Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.
L’assenza di rilevazione, su una determinata piazza, significa che sulla stessa non sono state registrate transazioni.