La primavera 2020 si sta delineando come la più secca degli ultimi 60 anni con il 60% in meno di precipitazioni a livello nazionale. Le produzioni primaverili hanno risentito della situazione di deficit idrico che in alcune zone d’Italia dura da molti mesi e che soprattutto al Nord ha costretto gli apicoltori a continuare ad intervenire con la nutrizione di supporto.
Al Sud, nonostante la siccità e le gelate tardive, la fioritura degli agrumi è stata anticipata e abbondante e soprattutto in Puglia sembra aver dato rese piuttosto buone. Poco soddisfacenti invece le rese in Sicilia.
La siccità invernale sembra aver ostacolato la nascita delle giovani piantine di sulla e le previsioni per questo raccolto, almeno per quanto riguarda la sulla precoce, non sono ottimistiche.
Alla fine del mese di aprile in molti areali è iniziata la fioritura dell’acacia, nonostante la gelata tardiva di fine marzo abbia in parte pregiudicato lo sviluppo delle infiorescenze. Le informazioni sulle rese dell’acacia saranno disponibili con la prossima rilevazione.
In particolare la situazione nelle diverse aree geografiche:
Valle d’Aosta
Al momento non si registrano ancora produzioni.
Piemonte
A causa della siccità il tarassaco ha reso poco sia nelle zone di collina che in pianura. Le produzioni ottenute sono poco significative. Gli apicoltori hanno nutrito sia in uscita dall’inverno che in avvio di primavera.
Lombardia
Al momento non sono ancora state segnalate produzioni significative.
Friuli Venezia Giulia
La produzione primaverile di millefiori si è attestata sui 10 kg/alveare. Nella provincia di Gorizia sono stati inoltre prodotti circa 17 kg/alveare di colza e 12 kg/alveare di miele di marasca.
Veneto
A causa della siccità non si registrano produzioni significative di monoflora di tarassaco. Il nettare di tarassaco è andato a comporre per lo più il millefiori primaverile prodotto comunque in quantità poco significative.
Trentino Alto Adige
E’ in corso la produzione di miele di melo. La fioritura in alcune zone deve ancora concludersi e avremo informazioni sulle rese con la prossima rilevazione.
Emilia Romagna
Si è prodotto del millefiori primaverile e monofolora di tarassaco. Le rese stimate a melario sono di qualche chilo ad alveare ma informazioni più accurate saranno disponibili a smielatura avvenuta.
Toscana
Nella seconda decade di aprile in alcune zone più umide della bassa collina si è potuto raccogliere del miele millefiori a prevalenza di ciliegio. Si tratta di non più di 5 kg/alveare in areali molto circoscritti. Sulla costa, nel senese e in Maremma la siccità ha precluso la disponibilità di nettare dalle piante di macchia mediterranea come l’erica e non si registrano produzioni.
Marche
Nella pianura costiera delle province di Macerata e Ancona si registrano rese di circa 10 kg /alveare di millefiori primaverile mentre nella zona collinare interna le fioritura di ciliegio e acero hanno permesso di ottenere raccolti di circa 5 kg/aveare. A causa della siccità invernale e primaverile prolungata tuttavia in alcune zone sembra non esserci stata alcuna produzione.
Lazio
Al momento non sono state segnalate produzioni.
Umbria
Al momento non è stato registrato alcun raccolto.
Abruzzo
Al momento non sono state segnalate produzioni.
Molise
Al momento non sono state segnalate produzioni.
Campania
Al momento non sono state segnalate produzioni significative. Nel Avellinese e Beneventano in questo avvio di primavera è stato necessario nutrire per mancanza di fonti nettarifere sufficienti a sostenere la crescita delle famiglie.
Basilicata
In Basilicata nelle zone vocate di Scanzano Jonico e Montalbano Jonico si registrano discrete produzioni di miele di agrumi stimate in circa 15 kg/alveare. Nelle zone interne si è prodotto circa un melario di millefiori primaverile con rese da definire dopo la smielatura. Per quanto riguarda la sulla, l’emergenza delle piantine sembra essere stata ostacolata dalla siccità e l’annata non sembra essere favorevole per questa produzione.
Puglia
In Puglia la produzione di miele di agrumi è ancora in corso ma le notizie provvisorie sono molto buone. In particolare nei comuni vocati di Castellaneta, Ginosa, Palagiano (provincia di Taranto) le rese stimate a melario sono di 30-35 kg/alveare in media. Per quanto riguarda le altre produzioni primaverili, è stato possibile produrre circa 10 kg/alveare di miele di ciliegio limitatamente agli areali a fioritura tardiva della cultivar Ferrovia. Sulle cultivar precoci e negli areali a fioritura anticipata non si registrano produzioni a causa della gelata che ha totalmente danneggiato in fiori già aperti o i boccioli. Limitatamente ad alcune zone della provincia di Foggia e Taranto sono stati prodotti circa 5 kg/alveare di miele di rosmarino.
Calabria
In Calabria si registrano rese di 15 kg/alveare per il miele di agrumi, 10 kg/alveare per il millefiori primaverile e 10 kg/alveare per la sulla. I dati sono provvisori e necessitano di conferma con le prossime rilevazioni.
Sicilia
Nella Sicilia occidentale, provincia di Agrigento, a fioritura terminata si registrano rese di 8 kg/alveare di miele di agrumi. Rese analoghe di 8-10 kg/alveare nella piana di Catania. Le condizioni meteorologiche sfavorevoli sembrano aver compromesso questa produzione nonostante una fioritura molto promettente. Si attendono le prossime rilevazioni per conoscere le rese di miele millefiori nelle zone dove non si produce miele di agrumi e dove sono in partenza le fioriture di rovo e cardo. Poco promettente anche in questa regione la fioritura della sulla.
Sardegna
A smielatura avvenuta si registrano rese di 3-5 kg/alveare di miele di asfodelo. La produzione molto scarsa è dovuta alla prolungata siccità e alle gelate che hanno colpito tutta la regione alla fine del mese di marzo. Al momento è in corso la produzione di miele di agrumi. La resa media stimata a melario è di 10 kg/alveare ma a causa della siccità non si prevedono produzioni particolarmente elevate.
Non si registrano transazioni sul mercato del miele all’ingrosso.
Rispetto al mese precedente si registra una maggiore attività sul mercato degli sciami. Le richieste non sono comunque tali da esaurire la disponibilità. L’eccesso di offerta sembra dovuto alla maggiore tendenza delle aziende a rivolgersi al mercato degli sciami per differenziare l’attività verso fonti alternative di reddito e compensare le perdite dovute alla scarsa produzione di miele. I prezzi di vendita sono compresi tra 100 e 120 €/cad al Nord per il convenzionale, 130 e 150 €/cad per il biologico. Al Sud gli sciami convenzionali si vendono a prezzi medi compresi tra 90 e 110 €/cad.
Per quanto riguarda il mercato delle regine al Sud e nelle Isole i prezzi sono compresi tra 12 e 18 €/cad, con prezzo prevalente 15 €/cad. Al Nord e al Centro il prezzo prevalente all’ingrosso è di 15 €/cad.
In Campania è attivo il servizio di impollinazione con nuclei orfani in serre di melone e anguria a prezzi compresi tra 44 e 55 € per unità. Nelle Marche su cavolo in pieno campo viene offerto un servizio di impollinazione con sciami orfani o con regina a prezzi compresi tra 32 e 34 € per unità. In Lombardia viene effettuato un servizio di impollinazione con sciami su melone in pieno campo al prezzo di 25 € per unità.
Il parere degli addetti al settore sullo stato delle famiglie è positivo. Le temperature primaverili talvolta anche superiori alla media hanno permesso alla famiglie di svilupparsi bene. Preoccupa la scarsità di pioggia e il rischio di una infestazione elevata di varroa dovuta alla presenza ininterrotta di covata anche nei mesi invernali.
Purtroppo come ogni anno, con l’arrivo della primavera e l’intensificarsi delle attività agricole, giungono anche le prime segnalazioni di avvelenamenti. Si segnala un esteso avvelenamento in Sardegna a carico di circa 200 alveari a Villacidro, provincia del Medio Campidano, causato da trattamenti con insetticidi sistemici su agrumi, ciliegio e olivo. Gli alveari più vicini alla zona del trattamento hanno perso dall’80 al 100% delle bottinatrici. Numerose le segnalazioni di spopolamenti e morie sia in Piemonte che in Lombardia. Le colture dove sono state registrate maggiori criticità a causa dei trattamenti insetticidi sono nocciolo, melo, colza e mais. In particolare la situazione in Piemonte appare piuttosto critica nelle provinice di Cuneo, Alessandria, Asti, Torino e in misura minore Novara e Vercelli. Si ipotizza che la causa degli spopolamenti sia da ricondurre a trattamenti fitosanitari eseguiti in deroga con una molecola attiva contro l’eriofide del nocciolo in concomitanza con la fioritura di piante nettarifere e la presenza di melata. Le indagini da parte delle autorità competenti su segnalazione degli apicoltori sono in corso e avremo maggiori informazioni con le prossime rilevazioni.
Aumentano anche le segnalazioni di furti. In Calabria in diverse province (Reggio Calabria, Cosenza, Vibo Valentia) sono stati sottratti diversi alveari. Furti e atti vandalici segnalati anche in Lombardia e in Toscana.
Il prezzo del miele (€/kg) è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.
Il prezzo delle regine (razza ligustica) è inteso I.V.A. esclusa.
Il prezzo degli sciami è inteso I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).
Il prezzo di propoli e polline è inteso I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale I.V.A. esclusa.
Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.
L’assenza di rilevazione, su una determinata piazza, significa che sulla stessa non sono state registrate transazioni.