Nel mese di maggio si sono conclusi quasi ovunque i raccolti di miele di acacia. Le prime stime a melario, da confermare con la verifica delle rese a smielatura conclusa, rivelano una situazione estremamente eterogenea, sicuramente migliore della scorsa stagione disastrosa, ma senza produzioni di particolare rilievo in molte delle zone vocate. Nella maggior parte dei casi le rese sono lontane dalla “produzione attesa” tranne per qualche eccezione limitata a specifici areali. Le cause delle scarse produzioni sono sempre imputabili all’andamento climatico caratterizzato da un inverno siccitoso, gelate tardive in fase di sviluppo delle infiorescenze e da condizioni poco favorevoli all’attività delle bottinatrici (minime basse, forti escursioni termiche, giornate ventose e piovose).
Si confermano le buone rese ottenute in Puglia per il miele di agrumi mentre in tutto il Sud a causa della siccità invernale si registrano raccolti nulli o molto scarsi di miele di sulla.
In particolare la situazione nelle diverse aree geografiche:
Valle d’Aosta
Nonostante l’abbondante fioritura che faceva presupporre un ottimo raccolto, la produzione di miele di tarassaco non ha soddisfatto le attese con una resa stimata a melario di 8-10 kg/alveare.
Piemonte
La produzione di acacia è stata scarsa specialmente per quanto riguarda il raccolto precoce nelle zone di pianura, poco meglio il raccolto tardivo. La situazione è simile in tutte le province piemontesi con una produzione media regionale stimata a melario di circa 5-10 kg/alveare.
In alcuni areali cuneesi e astigiani si è prodotta della melata di nocciolo. I noccioleti stanno occupando sempre maggiore spazio nel panorama agricolo piemontese con forti preoccupazioni per i gravi problemi di spopolamenti dovuti ai trattamenti eseguiti su questa coltura.
Lombardia
La situazione in Lombardia è eterogenea con una produzione media regionale stimabile in 12 kg/alveare ma rese che variano molto a seconda della zona.
In provincia di Lodi e Cremona in media sono stati prodotti 14-15 kg di acacia con rare punte inferiori ai 20.
In Provincia di Milano si è prodotto tra i 6-7 kg di miele nella parte occidentale, fino ai 15-16 kg in quella orientale del capoluogo.
In Provincia di Bergamo e Brescia sono state registate rese medie di circa 10-15 kg/alveare.
In Valtellina rese di 18 kg nella bassa Valtellina, fino ad arrivare a 10-12 kg nelle postazioni più a nord.
La parte occidentale del comasco ha avuto produzioni attorno ai 18-20 kg per alveare, fino ad arrivare ai 12-15 kg del lecchese e della Brianza.
Attorno al Lago di Varese medie di circa 18-20 kg per alveare. Procedendo verso sud, in direzione delle vallate varesine, la produzione è scesa a 10-12 kg, con enorme variabilità.
Rese più basse sono state invece registrate in provincia di Pavia con una produzione stimata in 5-8 kg/alveare.
Si tratta ad ogni modo di stime effettuate a melario che potranno essere affinate al termine delle operazioni di smielatura.
Friuli Venezia Giulia
Si stimano rese di circa un melario ovvero 12-14 kg/alveare. Con le prossime rilevazioni, a smielatura conclusa, sarà possibile avere dati più accurati.
Veneto
La produzione di miele di acacia è stata molto disomogenea. Probabilmente la siccità invernale ha influito sulla resa nettarifera che è stata scarsa nonostante la bella fioritura. Inoltre ad un inizio raccolto caratterizzato da condizioni climatiche favorevoli è seguita una seconda fase fredda e piovosa. Le rese rilevate si collocano in un’ampia forbice compresa tra 5 e 20 kg alveare per una media produttiva a livello regionale che si attesta sul melario scarso (10-12 kg/alveare). Si tratta appunto di stime a melario che necessitano di conferma non solo dal punto di vista della quantità ma anche per la valutazione della qualità e la rispondenza alle caratteristiche del monoflora.
Trentino Alto Adige
Sono state registrate rese di circa 2 kg/alveare di miele di melo. La produzione di miele di acacia è ancora in corso e le stime sulla produzione saranno disponibili con la prossima rilevazione.
Emilia Romagna
La produzione di miele di acacia in Emilia Romagna è stata estremamente eterogenea, ciò rende molto difficile in questa fase stimare una produzione media regionale. Nelle zone vocate del piacentino la produzione è stata scarsa in pianura con rese che non hanno raggiunto i 10 kg/alveare. La situazione migliora mano mano che si sale di quota con buone rese di 20-25 kg/alveare nella media-alta collina e punte anche maggiori sui 400 metri. Nella Provincia di Reggio Emilia durante la fioritura dell’acacia le api hanno raccolto circa 3-5 kg/alveare. In seguito alla smielatura sembra tuttavia che l’acacia sia andata a mescolarsi con il millefiori o la melata pregiudicando la produzione di questo monoflora. Scarse le produzioni anche nelle altre province (Modena e Bologna) soprattutto alle quote più basse dove le gelate di inizio primavera hanno danneggiato le infiorescenze in fase di sviluppo più avanzata. Prima dell’acacia si segnalano raccolti di tarassaco in pianura e di tarassaco misto a ciliegio in alcune zone dell’appennino (5 kg/alveare).
Toscana
A causa delle gelate tardive di fine marzo-inizio aprile che hanno danneggiato le gemme delle infiorescenze delle piante di robinia, la produzione di miele di acacia nelle zone di pianura è stata pressoché nulla. Salendo di quota a partire dalle zone di bassa fino all’alta collina, la situazione migliora con raccolti anche discreti in alcune zone vocate. Tuttavia diversi fattori tra cui una fioritura scalare ed eterogenea, un flusso nettarifero scarso e concentrato in pochi giorni e giornate ventose e piovose, non hanno consentito di ottenere generalmente produzioni particolarmente elevate sia in quantità che in qualità. In attesa della conclusione delle operazioni di smielatura che ci consentiranno di avere dati più precisi e stimare una media produttiva regionale, si riportano le rese medie stimate a melario nelle zone vocate:
Provincia di Firenze (areali urbani e di pianura): 0 kg/alveare. La poca acacia raccolta è stata mescolata al millefiori.
Valdarno fiorentino ed aretino: situazione estremamente eterogenea, con punte di 1 melario e mezzo ma anche zone dove non si è prodotto. Si stima una media produttiva di circa 1 melario (12-14 kg/alveare).
Montagna pratese: 1 melario ad alveare in media (12-14 kg/alveare).
Provincia di Pistoia: nella zona vocata della Val di Nievole si stimano rese di circa 15 kg/ alveare.
Lunigiana: le rese stimate a melario sono di circa 10 kg/alveare
Sono in corso i raccolti di miele di sulla nel volterrano e nelle aree vocate del senese e del livornese. Le rese saranno disponibili con la prossima rilevazione.
Marche
Anche nelle Marche, il flusso nettarifero dell’acacia è stato scarso e concentrato in pochi giorni. Si stimano rese di 5-10 kg/alveare, migliori nelle zone interne che sulla costa. Il valore più alto della forbice si riferisce alla provincia di Ascoli Piceno. In alcune zone andrà verificata la rispondenza del miele prodotto alle caratteristiche del monoflora poiché il nettare di acacia si è mescolato ad altri nettari quali colza e melata.
Lazio
Produzioni scarse con rese che non hanno raggiunto il melario nelle zone vocate del sud del Lazio e produzione nulla nella zona di Roma.
Umbria
Produzione di acacia azzerata a causa del vento forte e costante e della pioggia mista a grandine.
Abruzzo
Le prime stime a melario evidenziano produzioni di circa 10 kg/alveare di miele di acacia nelle zone particolarmente vocate. Più basse le rese in altre zone. Per quanto riguarda la produzioni di sulla nel chietino, dove sono presenti appezzamenti coltivati, le rese per il momento sono scarse a causa della siccità invernale e di inizio primavera che ha ostacolato l’emergenza delle piantine.
Molise
In Molise non è stato possibile produrre miele di acacia anche se nell’entroterra la fioritura non è ancora conclusa. In questi areali è stato invece possibile raccogliere circa 5-10 kg/alveare di millefiori. Scarsa per il momento la produzione di miele di sulla, al massimo di 5 kg/alveare.
Campania
Le gelate tardive di fine marzo-inizio aprile hanno azzerato le produzioni di miele di acacia nelle zone di pianura. In alcune ristrette zone collinari è stato possibile ottenere qualche raccolto ma a causa della pioggia e del vento le rese non hanno superato i 7 kg/alveare (dati riferiti alla provincia Avellino e Benevento). Come per altre regioni del sud al momento sembra scarsa la produzione di sulla, stimata intorno ai 5-6 kg/alveare, probabilmente a causa della siccità che ha inciso negativamente sull’emergenza delle giovani piantine. Per quanto riguarda la produzione di miele di agrumi si stimano rese di 15 kg/alveare limitatamente all provincia Salerno e qualche piccola area del napoletano.
Basilicata
In Basilicata, quest’anno non è stato possibile produrre quantità apprezzabili di miele di acacia. Non si tratta tuttavia di una regione vocata a questo raccolto. A smielatura conclusa, si segnalano rese medie di circa 18 kg/alveare di miele di agrumi, di poco superiori a quanto stimato a melario nella rilevazione precedente. Annata molto negativa per il miele di sulla le cui rese al momento sono pari a zero.
Puglia
Rispetto alla rilevazione precedente, a smielatura avvenuta è possibile dare una stima più precisa della produzione media del miele di agrumi stimabile in 27 kg/alveare. Il dato è stato rilevato nelle zone vocate a questa produzione situate nella provincia di Taranto. In queste zone si registrano punte di produzione di circa 40 kg alveare. E’ stato raccolto anche del millefiori primaverile con rese medie stimabili in 18 kg/alveare
Calabria
A raccolto concluso nelle zone costiere vocate si registrano le seguenti produzioni di miele di agrumi stimate a melario: 12-16 kg/alveare in tutta la fascia Ionica, 18-25 kg/alveare nella fascia Tirrenica. Per quanto riguarda il miele millefiori primaverile si confermano sostanzialmente le rese stimate a melario di circa 12 kg/alveare. Nella composizione del millefiori primaverile è presente anche nettare di sulla che quest’anno ha dato rese scarse per cui non è stato possibile produrre quantità apprezzabili di questo monoflora. Per quanto riguarda l’acacia prodotta nella provincia vocata di Vibo Valentia, si registrano medie produttive di circa 22 kg/alveare.
Sicilia
Scarse anche in Sicilia le produzioni di miele di sulla a causa della carenza di precipitazioni nei mesi di gennaio e febbraio, cui si aggiungono, in alcune zone, gli sfalci precoci. Si stimano al momento rese medie di circa 5 kg/alveare. Si confermano le rese poco soddisfacenti per il miele di agrumi con una media regionale stimabile in 8-10 kg/alveare.
Sardegna
Situazione particolarmente critica in Sardegna dove la prolungata siccità che dura ormai dal dicembre 2019 ha quasi azzerato numerose produzioni. Media produttiva estremamente bassa, stimabile in 3-5 kg/alveare, per il miele di agrumi. Al mancato raccolto si è aggiunta la necessità su molti alveari di intervenire con la nutrizione di soccorso. Lontana dalla media produttiva consueta anche il raccolto di miele di cardo con perdite produttive in tutta la Sardegna meridionale, appena meglio negli areali settentrionali. La resa media regionale stimata è di 6 kg/alveare. Azzerata completamente in tutta l’isola la produzione di miele di sulla.
Per quanto riguarda il mercato del miele non si registrano transazioni se non per alcuni scambi in latte da 25 kg:
Tiglio convenzionale a 6 €/kg per partite inferiori ai 10 q.li (Veneto)
Millefiori convenzionale a 6 €/kg per partite inferiori ai 10 q.li e agrumi convenzionale a 6,50 €/kg per partite di 30 q.li (Sardegna)
Si segnalano scambi di polline fresco millefiori in Sardegna al prezzo di 30 €/kg (partite di dimensioni comprese tra 20-50 kg).
Rispetto al mese scorso il mercato degli sciami è in calo e la domanda non sarà sufficiente ad esaurire l’offerta. I prezzi di vendita degli sciami sono invariati rispetto alla rilevazione precedente. Ancora estremamente attivo il mercato delle regine. Al Sud e nelle Isole i prezzi sono compresi tra 12 e 18 €/cad. Al Nord e al Centro il prezzo prevalente all’ingrosso è di 15 €/cad.
In Campania è attivo il servizio di impollinazione su anguria in pieno campo al prezzi medio di 40-45 €/unità, prezzo massimo di 50 €/unità.
Il parere degli addetti al settore sullo stato delle famiglie è generalmente positivo e non si segnalano particolari criticità.
In Piemonte continuano le criticità segnalate nella scorsa rilevazione di aprile riguardo alle segnalazioni di spopolamenti e morie in concomitanza dei trattamenti sui noccioleti probabilmente a causa dell’uso in deroga dell’ insetticida Abamectina. Dalla metà di aprile si registrano anche spopolamenti a seguito della semina del mais.
In Veneto in aprile e maggio sono stati registrati dei casi di avvelenamento da fitofarmaci a carico di circa 70 alveari nei pressi un’azienda florovivaistica e dopo il trattamento insetticida di un pioppeto.
Il prezzo del miele (€/kg) è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.
Il prezzo delle regine (razza ligustica) è inteso I.V.A. esclusa.
Il prezzo degli sciami è inteso I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).
Il prezzo di propoli e polline è inteso I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale I.V.A. esclusa.
Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.
L’assenza di rilevazione, su una determinata piazza, significa che sulla stessa non sono state registrate transazioni.