Quando il polline scarseggia i bombi danneggiano attivamente le foglie delle piante per accelerare la produzione di fiori.
È proprio il caso di dire che questa volta la realtà supera la fantasia!
Come brevemente riassunto qui sopra, nello studio condotto da Pashalidou e colleghi, pubblicato sulla rivista Science pochi giorni fa, è stato osservato che i bombi, quando si trovano di fronte ad una scarsità di polline, danneggiano volontariamente le foglie delle piante senza fiori ed in questo modo accelerano la produzione di fiori.
Le operaie in pochi secondi praticano dei piccoli fori nella pagina fogliare di una caratteristica forma, usando la ligula e le mandibole. Allo stesso tempo non sono state viste operaie nutrirsi del materiale fogliare e nemmeno trasportarlo verso il nido.
Gli esperimenti eseguiti in condizioni di laboratorio su diverse specie botaniche, hanno infatti rivelato che questo comportamento, dannoso per le foglie, è fortemente influenzato dalla disponibilità di polline e che le piante danneggiate, fioriscono statisticamente prima di quelle “controllo” e di quelle danneggiate meccanicamente. Successive osservazioni in esterno, hanno dimostrato che l’intensità del danno inflitto varia con la disponibilità locale di fioriture.
Questo modo di agire è stato inizialmente osservato nelle operaie della specie Bombus terrestris, successivamente è stato visto anche nelle specie Bombus lapidarius e Bombus lucorum. Nell’articolo qui citato, è riportato che solo i bombi sono stati visti operare in questo modo, nonostante Apis mellifera e Lasioglossum calceatum siano stati assidui impollinatori delle parcelle sperimentali.
Viene quindi spontaneo chiedersi se questo comportamento si sia evoluto solo nei bombi o se sia tipico anche di altre specie di api o di altri impollinatori.
Senza dubbio questa è un tipo di scoperta che apre le porte a numerosi ulteriori studi. Per esempio, da un punto di vista botanico era già noto che forme di stress accelerassero la fioritura, ma risulta sicuramente interessante capire meglio il meccanismo fisiologico che si nasconde dietro a questa specifica risposta vegetale: sono coinvolti degli enzimi o altre sostanze rilasciate dai bombi stessi?
La possibilità da parte dei bombi di influenzare la disponibilità di risorse floreali è una caratteristica che risulta estremamente utile in un periodo come questo, dove il cambiamento climatico rischia sempre più di creare anomalie nella sincronia fenologica tra impollinatori e fiori; va infatti ricordato che le regine dei bombi, quando riemergono dalla diapausa invernale, hanno forte necessità di polline per poter fondare le future colonie.
Invertendo il punto di vista, ben conosciamo la necessità delle piante con impollinazione entomofila di avere pronubi pronti all’impollinazione quando è il momento giusto. In questo senso, può quindi essere logico aspettarsi una rapida reazione da parte delle piante in risposta allo stimolo degli impollinatori con la “specifica” richiesta di nuove fioriture, proprio perché anche per le piante è importante mantenere la sincronia fenologica.
Siamo quindi di fronte ad un’altra forma di coevoluzione?
Certo è, che la natura non smetterà mai di sorprenderci!
Elisa Monterastelli
Bibliografia
Pashalidou, F. G., Lambert, H., Peybernes, T., Mescher, M. C., & De Moraes, C. M. (2020). Bumble bees damage plant leaves and accelerate flower production when pollen is scarce. Science, 368(6493), 881-884.