Il mese di luglio è stato caratterizzato da condizioni piuttosto estreme che hanno diviso in due l’Italia, da un lato tempo instabile al Nord ed eventi eccezionali quali grandinate e alluvioni, dall’altro un caldo eccezionalmente intenso e assenza di precipitazioni al Sud.
Queste condizioni hanno influito negativamente sia sulle produzioni di alta montagna, che nelle scorse stagioni avevano rappresentato una risorsa per le aziende delle regioni settentrionali, sia sulle produzioni estive nelle regioni meridionali.
Il raccolto di castagno si conferma la produzione più stabile negli anni ma i raccolti non sono stati comunque eccezionali anche a causa del ridotto potenziale produttivo delle famiglie stressate dalle avversità dei mesi precedenti.
Non risultano per ora produzioni significative di melata di metcalfa ma la presenza dell’insetto rincote sulle piante di alcune zone vocate è stata rilevata.
In particolare la situazione nelle diverse aree geografiche:
Valle d’Aosta
Il raccolto di castagno è stato in parte compromesso dall’innalzamento repentino delle temperature che ha accorciato la fioritura. Le rese si sono attestate mediamente sui 17-18 kg/alveare. Il caldo improvviso ha bruciato anche i fiori del tiglio di montagna compromettendo del tutto la produzione con risultati molto scarsi, stimabili in 4-5 kg/alveare. Aspettative scarse anche per il millefiori di alta montagna delle Alpi e per il rododendro, con medie stimate a melario di 10-12 kg/alveare, da confermare con la prossima rilevazione.
Piemonte
Si stima una media regionale di 10-15 kg/alveare d miele di castagno. In particolare la distribuzione per provincia: 10 kg/alveare nell’alessandrino, novarese-vercellese, biellese, torinese e verbano, 15 kg/alveare nel cuneese, produzione azzerata nell’astigiano. Freddo e temporali hanno condizionato negativamente le produzioni di montagna. Il tiglio di alta montagna ha reso in media 5-10 kg/alveare così distribuiti: 5 kg/alveare nel biellese, torinese e verbano, 10 kg/alveare nel novarese-vercellese, produzione azzerata nelle altre province. Il raccolto di millefiori di alta montagna delle Alpi si è attestato sui 5 kg/alveare nel biellese, torinese e cuneese. Produzione azzerata nelle altre province. In alcune zone dell’alessandrino, le semine di coriandolo hanno permesso di raccogliere circa 5 kg/alveare di miele di questa essenza nettarifera.
Lombardia
Si stimano rese di 12-15 kg/alveare di miele di castagno e tiglio di montagna. I raccolti di rododendro sono stati per lo più consumati dalle api per il proprio sostentamento.
Liguria
Le rese di miele di castagno registrate nelle zone vocate sono comprese in un’ampia forbice tra i 0 e i 15 kg/alveare. A parte zone limitatissime dove si sono superati di poco i 10 kg/alveare, il raccolto di castagno non ha superato i 5 kg/alveare in vari areali delle province di Genova e Imperia. Qualche chilo in più è stato ottenuto nelle province di La Spezia e Savona. Da un punto di vista qualitativo il castagno si è mescolato spesso con altri nettari. Si registra qualche raccolto di millefiori estivo, compreso tra i 0 e i 10 kg/alveare. Sulla costa si segnalano produzioni intorno ai 5 kg/alveare di millefiori estivo, anche a prevalenza di ligustro, comunque raramente superiori ai 10 kg/alveare.
Friuli Venezia Giulia
Nelle zone di pianura, è stato possibile raccogliere complessivamente (insieme dei raccolti di tutta la stagione) circa 7-8 kg/alveare di miele millefiori. La produzione mista di tiglio e castagno, che normalmente si ottiene in queste zone, non ha superato i 10 kg/alveare. In particolare quest’anno la presenza di nettare di castagno è prevalente sul tiglio. I raccolti dei millefiori di alta montagna non sono stati eccezionali ma sono andati meglio della pianura, con un giugno e luglio favorevoli dal punto di vista meteo climatico e rese stimabili in 15 kg/alveare.
Veneto
I raccolti di castagno sono stati scarsi, stimabili in circa 10 kg/alveare di media. Le fioriture di castagno e tiglio si sono concentrate in poco più di una settimana e sono state rovinate dal maltempo. Nelle aree litoranee sono ancora in corso i raccolti sulle fioriture di barena e Amorpha fructicosa.
Trentino Alto Adige
Il mese di luglio è stato caratterizzato da violenti eventi meteorologici con ripetute grandinate sull’intera regione. La piovosità è stata elevata e le famiglie dopo un mese di giugno caldo e secco non hanno potuto beneficiare delle code di fioritura di tiglio e castagno. La produzione di melata, che solitamente caratterizza questo periodo, non si è registrata in alcun areale rendendo talvolta necessaria la nutrizione delle famiglie. Le prime stime a melario riportano le seguenti rese: miele di castagno 4 kg/alveare, miele di tiglio 3 kg/alveare, miele di rododendro 2 kg/alveare, miele millefiori di alta montagna delle Alpi 3 kg/alveare. Azzerati i raccolti di miele di melata e melata d’abete.
Emilia- Romagna
I raccolti di castagno sono stati disomogenei, spesso sotto le aspettative: nella provincia di Piacenza i raccolti sono stati scarsi, stimabili in 4-5 kg/alveare. E’ andata meglio, quasi secondo aspettative, in alcune zone del Parmense con raccolti stimabili in 15-20 kg/alveare. Nell’Appennino Emiliano si stimano rese di 10 kg/alveare, nella provincia di Bologna 8-10 kg/alveare. Anche i raccolti di miele millefiori sono stati piuttosto discontinui e generalmente scarsi: 4-5 kg/alveare in provincia di Piacenza e Parma, da 0 a 15 kg/alveare nella provincia di Imola e Bologna. Purtroppo in molte aree dopo il raccolto, è stato necessario tornare a nutrire.
Toscana
Nelle zone vocate, chi è riuscito a portare le famiglie in forze sul raccolto del castagno ha ottenuto mediamente le seguenti rese: provincia di Firenze 12-15 kg/alveare con rare punte di 20 kg/alveare, 10-20 kg/alveare in Lunigiana, 12-15 kg/alveare in provincia di Pistoia. Insoddisfacenti i raccolti di millefiori estivo, stimabili mediamente in 2-5 kg/alveare. In alcune zone, tolti i melari si è purtroppo tornati a nutrire.
Marche
Anche nel mese di luglio si registrano produzioni ben al di sotto della media. Nella zona di Castelluccio, nota per le fioriture estive e meta di nomadismo interno, le rese di millefiori non sono andate oltre i 5-7 kg/alveare. La fascia collinare media (province di Macerata, Fermo, Ascoli), solitamente generosa per quanto riguarda la produzione di millefiori, ha fatto registrare rese di soli 2-4 kg/alveare. Anche nella provincia di Pesaro, come nel resto della regione, le rese di millefiori estivo sono state scarsissime, circa 4-5 kg/alveare in media, con la necessità di ricorrere a nutrizioni di emergenza. In alcune piccole oasi della fascia costiera meridionale (province di Fermo e Ascoli Piceno) è stato possibile raccogliere 2-3 kg/alveare di miele di ailanto, una produzione di nicchia particolarmente apprezzata dagli intenditori. Le produzioni di miele di castagno sui piccoli castagneti verso i Monti Sibillini sono di qualche chilogrammo (2-3 kg) ad alveare mentre i nomadisti che si spostano sul castagno verso il Lazio, nella provincia di Ascoli, sono riusciti ad ottenere rese migliori, in media di circa 15 kg/alveare.
Lazio
Nella zona dei colli romani è stato possibile raccogliere circa 10-15 kg/alveare di miele di castagno. Nella zona di Latina, i raccolti di miele di eucalipto in corso non sembrano promettenti ma avremo maggiori informazioni sulle rese con la prossima rilevazione.
Umbria
E’ stato possibile raccogliere complessivamente circa 5 kg/alveare di millefiori estivo in tutta la stagione.
Abruzzo
Le rese di miele di castagno e millefiori di alta montagna saranno disponibili con la prossima rilevazione.
Molise
I raccolti di miele di coriandolo si sono attestati sui 25 kg/alveare, con picchi anche di 35 kg/alveare. Nelle zone di alta montagna è stato possibile raccogliere circa 7 kg/alveare di miele millefiori. Il forte innalzamento delle temperature, soprattutto nella terza decade del mese, ha causato la regressione delle famiglie e l’arresto dei flussi nettariferi.
Campania
I raccolti di miele di castagno si sono attestati su valori compresi tra 15 a 25 kg/alveare. In alcune limitate aree si sono raggiunti anche i 30 kg/alveare. Molto eterogenea la produzione di millefiori con rese che oscillano tra i 0 e i 15 kg/alveare. Il forte innalzamento delle temperature, soprattutto nella terza decade del mese, ha causato la regressione delle famiglie e l’arresto dei flussi nettariferi, costringendo in alcune zone gli apicoltori ad intervenire nuovamente con la nutrizione di soccorso.
Basilicata
Nella zona del Vulture, nel nord della Basilicata, si registrano rese medie di miele di castagno inferiori alle aspettative, stimabili in 10 kg/alveare.
Puglia
Nell’arco ionico tarantino e sulla costa lucana sono stati prodotti circa 10 kg/alveare di eucalipto. Per quanto riguarda il miele di timo, si stima una produzione di circa 7 kg/alveare riferita alla zona costiera delle province di Brindisi e Taranto. Scarse le rese di millefiori estivo, composto anche da melata, stimabili in 5 kg/alveare nella provincia di Lecce, Taranto e Brindisi. La produzione scarsa è dovuta alla forte siccità che ha interessato gran parte della regione.
Calabria
Il persistere delle alte temperature estive ha inciso negativamente sulle fioritura del castagno causando la cascola precoce delle infiorescenze e abbassando le rese del miele di castagno. La produzione media regionale rilevata si attesta sui 7 kg/alveare. Le temperature sopra la media stanno incidendo negativamente anche sullo sviluppo delle api; si nota un rallentamento dell’ovodeposizione delle regine e un leggero spopolamento di api logorate dalla fatica.
Sicilia
L’Impennata delle temperature con valori prossimi ai 40°C ha compromesso le produzioni estive che risultano generalmente scarse, a conferma di un andamento stagionale estremamente negativo per questa regione. Azzerata la produzione di miele di timo, scarsi i raccolti di miele di castagno stimabili in media in 5 kg/alveare con qualche zona dove sono state ottenute rese massime di 8 kg/alveare. Difficile stimare la produzione di miele di eucalipto che è stata molto disomogenea ma generalmente scarsa così come la produzione di millefiori estivo. In entrambi i casi le rese stimate si attestano sui 2 kg/alveare. Limitatamente ad uno specifico areale della provincia di Palermo, si registrano piccole produzioni di 6 kg/alveare di miele millefiori con prevalenza di nettare di ombrellifere. In alcune zone costiere del messinese e del siracusano è stato possibile raccogliere del miele di melata (agrumi e altre melate).
Sardegna
In base alle prime stime a melario i raccolti di miele di eucalipto si sono attestati sui 16-18 kg/alveare, con alcune zone che hanno ottenuto punte di 20 kg/alveare, altre che hanno raccolto meno.
Il mercato del miele all’ingrosso risente della scarsa disponibilità di prodotto della stagione 2021.
La rete segnala qualche compravendita in fusti da 300 kg della pochissima acacia presente sul mercato a prezzi elevati: 10 €/kg per l’acacia convenzionale sia al Nord che al Sud e 10,5-11 €/kg per l’acacia biologica.
Si segnala qualche prima transazione di piccole partite da 10 q.li in Calabria ai seguenti prezzi: agrumi convenzionale a prezzi compresi tra 5,5-6 €/kg (fusto), agrumi biologico tra 5,6 e 6,6 €/kg (fusto), sulla convenzionale 5-5,7 €/kg (fusto), sulla biologica 5,5-6,6 €/kg (fusto), millefiori convenzionale 5-5,5 €/kg (fusto), millefiori biologico 6,0-6,50 €/kg.
In Sicilia, al momento, si registrano solo scambi di piccole partite in fusti tra apicoltori: sulla e agrumi convenzionale scambiate a prezzi compresi tra 6-6,5 €/kg, melata convenzionale a prezzi compresi tra 5-5,5 €/kg.
Per quanto riguarda il miele di castagno convenzionale, in Calabria e Lombardia, si registra qualche prima transazione a prezzi compresi tra 5,7 €/kg (fusto) e 6 €/kg (fusto).
In Veneto, una partita di 50 q.li di tiglio convenzionale è stata scambiata al prezzo di 6,6 €/kg (fusto) . In Lombardia, il miele di tiglio è stato quotato a prezzi compresi tra 6 e 7 €/kg.
In Sardegna, si registrano transazioni di miele di eucalipto in fusti (partite di 30 q.li) a prezzi compresi tra 5,5-6,5 €/kg
In Sicilia il polline fresco millefiori è stato scambiato a prezzi compresi tra 15 e 18 €/kg (partite inferiori ai 10 kg)
In Veneto il polline deumidificato millefiori spunta un prezzo di 20 €/kg (partite di 20-50 kg).
Il mercato degli sciami è praticamente concluso mentre è ancora attivo il mercato delle regine a quotazioni in linea con quelle dei mesi precedenti.
Dopo una primavera particolarmente stressante per via delle basse temperature, le famiglie di api si trovano a fronteggiare nuovamente condizioni sfavorevoli per via del caldo e della siccità. In diverse zone si torna a nutrire per sopperire alla mancanza di fonti di nettare in natura.
In Liguria, nella zona di La Spezia, si segnala la presenza delle prime Vespe velutine in caccia sugli alveari, con un ritardo di circa 15 giorni rispetto al 2020. Nella zona di San Remo la consistenza della predazione è già di una vespa per alveare. Segnalata anche l’attività di predazione di Vespa orientalis in Sicilia.
Nel mese di luglio proseguono i monitoraggi e hanno inizio le operazioni per il controllo dell’acaro varroa.
Dopo una difficile primavera che nei mesi di marzo e aprile ha visto coinvolti complessivamente 615 alveari della bassa pianura Lombarda, tra le province di Cremona, Lodi, Mantova e Brescia, con episodi di spopolamento imputabili all’uso di pesticidi (qui il link al report di Apilombardia), anche nel periodo estivo continuano le segnalazioni di avvelenamenti. In Veneto, la rete ci segnala frequenti episodi di spopolamenti per tutto il mese di luglio in concomitanza con trattamenti insetticidi su colture di mais, soia, barbabietola.
In Sardegna si sono verificati gravi incendi che hanno distrutto migliaia di ettari di bosco e macchia mediterranea. Il fuoco ha causato danni agli apicoltori con postazioni nei luoghi colpiti, sia distruggendo diversi alveari che incenerendo completamente la flora spontanea e di conseguenza il pascolo per le api sopravvissute. Diversi focolai hanno interessato anche alcune zone della Sicilia e distrutto alcuni alveari.
Infine in Piemonte, si segnalano due furti, uno nell’astigiano a carico di 25 alveari, e uno nel torinese dove sono stati sottratti 20 alveari.
Il prezzo del miele (€/kg) è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.
Il prezzo delle regine (razza ligustica) è inteso I.V.A. esclusa.
Il prezzo degli sciami è inteso I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).
Il prezzo di propoli e polline è inteso I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale I.V.A. esclusa.
Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.
L’assenza di rilevazione, su una determinata piazza, significa che sulla stessa non sono state registrate transazioni.