Giugno 2023, mese alquanto dinamico sotto il profilo strettamente meteorologico, si è manifestato con temperature medie leggermente superiori alla norma del periodo a causa del più frequente avvento di flussi occidentali o sud-occidentali in bassa troposfera che hanno veicolato sulla nostra Penisola masse d’aria di origine atlantica o mediterranea, spesso calde ma anche umide e instabili.
Infatti, nel corso del mese la pressione atmosferica media è risultata superiore alla norma sul Nord Europa e assai inferiore tra l’Oceano Atlantico e l’Europa occidentale compreso il settore centro-occidentale del Mediterraneo, e da quelle zone sono giunte masse d’aria certamente non fredde ma umide, in particolare nella prima metà del mese quando si sono osservare le maggiori precipitazioni, in genere di tipo temporalesco.
Per quanto riguarda le piogge, esse sono state superiori alla norma ma principalmente sulle regioni centro-meridionali, mentre al Nord hanno mostrato un leggero deficit, in particolare sulle aree a nord del Po pur in presenza di discreta attività temporalesca. Proprio su queste zone, nonostante le precipitazioni di maggio e giugno, non si può ancora considerare del tutto risolta la precedente siccità, specie sul lungo periodo, anche se la situazione è sensibilmente migliorata rispetto al primo trimestre del 2023. Continua a leggere il report completo sull’andamento meteorologico con le previsioni di scenario per le prossime due settimane.
Nelle ultime rilevazioni di aprile e maggio è stata segnalata la situazione di grave difficoltà dell’apicoltura dovuta alla mancata produzione di questa primavera che in molte zone del paese ha raggiunto livelli mai sfiorati. Ad essa si sono associati altri fattori negativi quali la perdita di famiglie per fame, il ricorso diffuso, massiccio e continuativo, alla nutrizione di soccorso, a livelli costosissimi, per garantire la sola sopravvivenza delle famiglie, le sciamature anomale. Nell’area interessata dalle inondazioni e frane dell’Emilia-Romagna sono inoltre andate perse diverse migliaia di alveari. Alla luce di questa situazione Osservatorio ed ISMEA hanno elaborato un articolato Report contenente l’analisi dei fenomeni e una stima dei danni articolata per regione. Clicca qui per scaricare il Report mancate produzioni primaverili 2023 e stima del danno
La situazione è rimasta piuttosto critica fino alla metà del mese di giugno che è stata ancora molto instabile dal punto di vista delle precipitazioni. La ripresa auspicata con l’arrivo dei flussi nettariferi estivi si è fatta attendere e in molte zone è stato necessario continuare a nutrire. Con lo stabilizzarsi delle condizioni meteorolgiche nellla seconda parte del mese di giungo si è finalmente osservata una ripresa. Molti raccolti sono ancora in corso o appena conclusi ed è possibile quindi dare soltanto un quadro provvisorio in attesa di raccogliere maggiori informazioni sulle rese produttive con le prossime rilevazioni.
Vediamo in particolare la situazione per regione sulla base delle informazioni raccolte dalla rete di rilevatori dell’Osservatorio, tramite interviste ad apicoltori professionisti su tutto il territorio nazionale.
Valle d’Aosta
Dopo una partenza estremamente deludente per il raccolto di miele di tarassaco, gli alveari portati sulle fioriture del tiglio e del millefiori di alta montagna intorno ai 1500-1600 m e sul rododendro oltre i 1600 m s.l.m. stanno iniziando a dare buoni risultati. Anche i raccolti di castagno sono in corso.
Piemonte
Dopo la disastrosa partenza sui mieli primaverili e sull’acacia, anche per il raccolto di tiglio di città è stata un’annata deludente con raccolti di pochi chili ad alveare in tutte le province. Le prospettive sono più ottimistiche invece per i raccolti del tiglio di montagna, del castagno e del rododendro che sono ancora in corso.
Lombardia
Situazione analoga in Lombardia dove fino a tutta la prima metà di giugno, successivamente al raccolto disastroso di acacia, si è raccolto poco e nulla e c’è stata ancora la necessità di nutrire. Anche i raccolti di tiglio di città sono stati nulli o estremamente scarsi. Dalla seconda metà di giugno si osserva una situazione in ripresa e gli alveari stanno lavorando sia in quota sul castagno e sui mieli di montagna (tiglio, millefiori, rododendro) sia nelle zone di pianura sui prati di erba medica.
Liguria
Sono in corso i raccolti di castagno e di millefiori prodotto sulle fioriture di casagno, ligustro ed altre fioriture estive spontanee.
Friuli Venezia Giulia
Complessivamente in pianura la situazione è difficoltosa con scarsi apporti di nettare e famiglie in buono stato ma con poche scorte. Anche i raccolti di tiglio delle aree cittadine e delle alberature stradali sono stati complessivamente insoddisfacenti. Fino alla prima decade di giugno sono state necessarie nutrizioni per impedire alle famiglie il collasso per fame. Relativamente migliore la situazione nelle zone pedemontane con raccolto sufficiente al mantenimento delle famiglie e scorte sufficienti ma non in grado di produrre surplus da immagazzinare un raccolto significativo nel melario. Qualche nomadista dopo lo spostamento in zona raccolto tiglio e castagno, tutt’ora in corso, ha dovuto intervenire con nutrizione di soccorso per lo scarso raccolto e la ritardata fioritura del tiglio, considerando anche che gli apiari spostati erano già di per sè scarichi e provenienti da zone di pianura con raccolti primaverili quasi nulli.
Veneto
Nel mese di giugno la api hanno risentito della primavera difficile caratterizzata da condizioni che hanno determinato blocchi lunghi di deposizione delle regine e sciamature anomale che hanno ridotto la forza delle famiglie. I raccolti del mese sono scarsi, per alcuni degli apicoltori intervistati probabilmente la peggior stagione di sempre.
Trentino Alto Adige
La prima parte del mese di giugno è stata caratterizzata da temperature sotto la media e continue piogge. Le famiglie hanno necessitato di nutrizione di soccorso. Dalla seconda metà del mese con l’arrivo di tempo più stabile e soleggiato le famiglie hanno cominciato a trovare raccolto.
Emilia Romagna
Oltre alle difficoltà di una stagione caratterizzata da numerosi record negativi in tutta la penisola, l”Emilia Romagna è stata ulteriormente colpita dall’emergenza alluvione che ha avuto gravi conseguenze sul settore apistico, dalla riviera all’entroterra romagnolo. La quantificazione dei danni è ancora in corso ma l’Associazione Romagnola Apicoltori (ARA) ha ricevuto segnalazioni di perdite di 3.500 alveari a causa dell’alluvione a cui si aggiungono, secondo l’Associazione Forlivese Apicoltori (AFA), circa 1600 alveari portati via dalla piena o morti di fame perché le strade per raggiungerli erano impraticabili. Le forti piogge hanno praticamente azzerato le produzioni primaverili e la situazione di criticità è continuata almeno fino alla prima metà di giugno a causa del tempo ancora instabile che ha inciso negativamente sulle fioritura del tiglio di città, dei millefiori post acacia e del coriandolo e della situazione pregressa di stress alimentare delle famiglie. Inoltre l’andamento stagionale anomalo ha causato delle sciamature tardive inaspettate. Sono in corso i raccolti sulle fioriture del castagno e dell’erba medica.
Toscana
La fase prolungata di maltempo che ha caratterizzato buona parte dei mesi di maggio e giugno, seppur utile a risolvere almeno in parte il deficit idrico accumulato, non ha dato alle api la possibilità di bottinare sulle fioriture di interesse, in particolare l’acacia, con effetti negativi sulla tenuta produttiva delle famiglie. Il tiglio di pianura si è concluso con rese che si aggirano intorno al melario negli areali cittadini fiorentini, più scarse in altre zone. Praticamente assente il nettare di ailanto i cui fiori hanno probabilmente risentito del freddo di inizio aprile. I raccolti di miele millefiori su costa e pianura sono in corso con risultati talvolta soddisfacenti soprattutto dove le famiglie hanno lavorato prima sulla fioritura della sulla, favorita quest’anno dalle piogge, e poi raccolto su altre fioriture erbacee seminate o spontanee come il coriandolo, il trifolglio, la marruca. In quota invece non si può al momento parlare di importanti produzioni in quanto le colonie sono state spesso debilitate dal maltempo e dalla possibilità di bottinare nei mesi precedenti. Sono in corso i raccolti di castagno.
Marche
Le nutrizioni di emergenza sono continuate fino alla metà del mese di giugno quando il tempo si è stabilizzato, le temperature sono salite ed è apparso qualche segnale di importazione nettarifera negli alveari. Spordicamente le nutrizioni di emergenza in alcune zone della Regione continuano ancora per supportare le famiglie che non hanno adeguate scorte nei nidi. La produzione di miele è ovviamente scarsissima a causa delle basse temperature della prima metà del mese, ma soprattutto perchè le famiglie sono ancora indebolite dal lungo periodo primaverile con totale assenza di importazioni. Gli alveari si presentano infatti dismogenei e in buona percentuale le api non sono salite a melario. Si spera in un raccolto per quanto limitato di millefiori per il mese di luglio (rovo e altre fioriture spontanee, medica, girasole, castagno…), quando sarà da verificare anche la ‘tenuta’ delle famiglie rispetto alla presenza di varroa.
Lazio
L’arrivo del caldo dopo una primavera con temperature sotto la media ha prima ritardato e poi accorciato la fioritura del tiglio. Si segnalano rese eterogenee che vanno dai 5 kg/alveare della zona di Roma nord ai 10-12 kg/alveare della zona di Roma centro, da confermare anche per verificare la rispondenza del monflora vista la concomitanza di altre fioriture. Dopo un inizio primaverile che ha di fatto azzerato o fortemente ridotto le produzioni di millefiori primaverile, a partire dal mese di giugno è stato possibile ottenere qualche raccolto di millefiori estivo, dagli 8 ai 15 kg/alveare nella zona di Roma sud e Roma centro. Al raccolto di millefiori ha contribuito il nettare della fioritura dell’ailanto e del trifoglio nella zona di Roma nord. Nelle zone di Roma centro e Roma sud è stato possibile produrre anche del monoflora di ailanto sui 10 kg/alveare. Nella zona di Roma nord, gli apicoltori lamentano l’ assenza di melata di pino a causa delle piogge che sono durate fino alla meta’ giugno. Si stima una produzione di millefiori estivo di circa 10-14 kg/alveare anche nella provincia di Viterbo, anche se i dati sono provvisori, mentre nella provincia di Rieti, sulla base delle informazioni raccolte fino a questo momento, non si registrano raccolti. In generale si e’ ricorso spesso alla deumidificazione a causa delle condizioni climatiche e della sovrapposizione dei raccolti in alcune zone.
Umbria
Flussi nettariferi estremamente scarsi hanno determinato la sostanziale assenza di raccolti fino a questo momento. Solo dalla fine del mese di giungo le famiglie più forti stanno portando un surplus di miele nei melari mentre nella maggior parte dei casi il nettare raccolto viene subito consumato dalle famiglie che faticano ad accumulare scorte nei nidi.
Abruzzo
Dopo una prima parte della stagione caratterizzata dall’assenza di raccolti di millefiori primaverile e sostanzialmente anche di acacia, le api hanno iniziato a raccogliere qualcosa soprattutto nelle zone di montagna sul millefiori (provincia dell’Aquila) e sulla fioritura della sulla (provincia di Chieti) con raccolti stimabili in circa un melario. Successivamente al raccolto di sulla le api hanno lavorato anche su altre erbacee seminate o spontanee come il coriandolo per cui si prospetta anche in queste zone un raccolto di millefiori estivo.
Molise
L’andamento stagionale è ancora anomalo anche se le famiglie sono in ripresa rispetto a un mese fa. Il maltempo ha influito negativamente sul raccolto del miele di sulla con risultati migliori alle quote più alte: rese medie di 10 kg/alveare a quote inferiori ai 600 mslm, anche di 15 kg/alveare a quote superiori ai 600 m s.l.m.. Anche per il coriandolo ci sono state produzioni molto ballerine, sui 15-20 kg/alveare con punte di 35 kg/alveare in poche aree meno esposte e con coriandolo tardivo.
Campania
Come anticipato nella scorsa rilevazione, l’allarmante situazione primaverile ha influito negativamente sul raccolto del miele di sulla. Si segnalano raccolti in prevalenza di 10 kg/alveare con qualche punta superiore nel caso di apicoltori che hanno transumato in anticipo sulla fioritura o che avevano alveari stanziali. Qualche raccolto di millefiori primaverile è stato segnalato nell’avellinese e versante salernitano, ma con medie piuttosto scarse di pochi chili ad alveare. Sono in corso i raccolti di castagno.
Basilicata
Per via delle continue piogge dei mesi precedenti, la fioritura della sulla, seppur in forte ritardo a causa delle basse temperature, è stata abbondante e prolungata. A seconda del momento in cui gli apicoltori hanno portato gli alveari sulla fioritura i risultati rilevati vanno prevalentemente da un minimo di 8 kg/alveare fino a 25 kg/alveare rilevati nella provincia di Matera. Successivamente alla fioritura della sulla, si segnale un raccolto in corso di millefiori.
Puglia
La stagione è in ritardo di circa 20 giorni rispetto al normale andamento stagionale a causa del perdurare delle condizioni climatiche sfavorevoli (piogge frquenti e basse temperature notturne) fino all’inizio di giugno. La produzione del millefiori è stata favorita dalle piogge dei mesi precedenti che hanno consentito lo sviluppo della flora spontanea e dall’aumento delle temperature. La situazione è più o meno uniforme nelle diverse province, esclusa la parte nord della regione, provincia di Foggia, dove la produzione è stata scarsa a causa del clima meno favorevole. Nella provincia di Foggia, nonostante una fioritura particolarmente abbondante, la produzione di coriandolo è stata fortemente condizionata dal clima avverso: dopo un buon avvio iniziale, nella parte centrale e finale della fioritura, le piogge hanno compromesso significativamente le produzioni, con una riduzione del 30-40 % rispetto all’anno precedente. Nella provincia di Bari, anche se non particolarmente vocata a questo tipo di produzione, le abbondanti piogge hanno favorito lo sviluppo delle piante, consentendo una buona produzione, superiore alle medie della zona. Le aziende apistiche stanno ancora prelevando i melari ed effettuando le operazioni di smielatura per cui avremo maggiori informazioni sulle rese con la prossima rilevazione.
Calabria
Si segnalano criticità nelle zone di montagna della provincia di Vibo Valentia (1000 m s.l.m) dove la pioggia continua e le basse temperature hanno portato al collasso circa un centinaio di famiglie per mancanza di scorte nei nidi. I raccolti di castagno sono in corso.
Sicilia
Si conferma quanto anticipato nella scorsa rilevazione per quanto riguarda il racolto di miele di sulla che è stato estremamente eterogeneo, migliore per gli stanziali e i nomadisti che visto l’andamento estremamente negativo dell’agrumi in aprile hanno anticipato la transumanza verso la sulla e peggiore per chi ha portato gli alveari in produzione più tardi a maggio. In provincia di Palermo si va dai 5-6 kg/alveare (rese che per i nomadisti non permettono di rientrare delle spese necessarie per spostare le famiglie) ai 15-20 kg/alveare al massimo nelle situazioni più favorevoli. Diversi apicoltori segnalano all’estrazione miele con umidità compresa tra il 20-22% anche sotto opercolo. Sono in corso i raccolti di timo nella provincia di Siracusa.
Sardegna
Come evidenziato nella scorsa rilevazione l’annata è stata finora estremamente negativa anche per la Sardegna, prima a causa della siccità che ha azzerato il raccolto di asfodelo e compromesso i raccolti di millefiori primaverili, poi per l’arrivo del maltempo che ha ridotto le scorte di miele, costringendo gli apicoltori in molti casi a nutrire, soprattutto nelle zone costiere e in pianura. Le piogge del mese di maggio hanno fatto riprendere la fioritura del cardo consentendo di ottenere qualche raccolto. Nel mese di giugno si registrano raccolti di circa 5-6 kg/alveare di miele di cardo nel Sarrabus e in Ogliastra, ben lontane dalle medie produttive di queste zone per questa fioritura. Rese analoghe sono state registrate in Gallura, zona meno vocata alla produzione di questo miele, nel Medio Campidano e nel Nuorese. Sono in corso i raccolti di miele di eucalipto.
La situazione produttiva estremamente negativa e il ritardo dei raccolti si ripercuotono sul mercato del miele all’ingrosso in fusti con l’assenza al momento di rilevazioni sulle transazioni. Si conferma una situazione di appiattimento generale del mercato dovuta ad una bassa domanda sul mercato interno e prezzi del miele estero in discesa dall’inizio dell’anno. Qualcosa inizia a muoversi sul fronte degli scambi tra apicoltori in latte da 25 kg con i primi lotti di miele del 2023.
Il mercato degli sciami si sta avviando ad una conclusione mentre sul mercato delle regine, i prezzi che a inizio stagione oscillavano tra i 18 e i 20 €/cad, adesso sono compresi prevalentemente tra i 15 e i 18 €/cad a seconda del numero di regine vendute. Nel corso della stagione si osserva un calo fisiologico del prezzo solitamente fino al mese di luglio in cui il prezzo torna a salire. Le difficoltà di allevamento e le basse percentuali di fecondazione potrebbero comunque portare ad un aumento dei prezzi dovuto alla minore disponibilità di regine pronte.
In Emilia Romagna si effettua servizio di impollinazione con consegna di nuclei con regina su girasole e colture estive (cicoria, cipolla, ravanelli) al prezzo rispettivamente di 27-30 euro/cad e 37 euro/cad + iva. Nel periodo primaverile il servizio di impollinazione è attivo su campi di colza e colture di cavolo e cipolla primaverile a prezzi rispettivamente di 30 euro/cad + iva e 27 euro/cad + iva.
Fino almeno alla metà del mese di giungo l’intero settore ha dovuto affrontare diverse criticità ambientali dalla segnalazioni di alveari morti per fame in diverse zone della Penisola alla grave situazione emergenziale che si è verificata in Emilia Romagna a causa delle alluvioni. In Veneto inoltre si segnalano diversi casi di avvelenamento da fitofarmaci in concomitanza della fioritura del tiglio e su alveari nelle vicinanze di frutteti e campi di barbabietola.
L’indagine produttiva ed economica viene effettuata dalla rete di rilevatori dell’Osservatorio tramite interviste mensili ad apicoltori professionisti su tutto il territorio nazionale.
L’andamento meteorologico viene elaborato con il supporto di Pierluigi Randi, meteorologo professionista.
La resa media (kg/alveare) per tipologia di miele è rilevata su un campione di alveari in produzione nelle province vocate.
Il prezzo del miele (€/kg) è riferito a transazioni avvenute sul mercato all’ingrosso ed è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.
Il prezzo delle regine (razza ligustica) è I.V.A. esclusa.
Il prezzo degli sciami è I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).
Il prezzo di propoli e polline è I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale è I.V.A. esclusa.
Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.