Arriva dalla Germania la notizia che nella produzione di miele di colza è stata accertata la presenza della molecola del neonicotinoide Thiacolprid. Per far fronte a questa evidenza la Commissione e gli Stati membri UE hanno deciso di aumentare a 0.2 mg/ kg il limite massimo di residui di Thiacolprid nel miele. L’insetticida in questione appartiene alla famiglia dei neonicotinoidi e non è soggetto a restrizioni di utilizzo, contrariamente ad altre molecole come Imidacloprid, Clothianidin e Thiamethoxam. La questione porta con sé inevitabilI conseguenze su api, impollinatori e, ovviamente, sui consumatori. Questi ultimi saranno esposti a concentrazioni più elevate di questo insetticida che è stato inserito nella lista delle sostanze cancerogene (classe 2) e repro-tossiche (classe 1b) dall’Agenzia Europea per le sostanze chimiche (ECHA). Inoltre l’aumento dei limiti massimi residuali potrebbe compromettere la produttività nelle zone agricole oltre che danneggiare l’immagine del miele come prodotto nutriente, sano e senza pesticidi. Per questi motivi gli apicoltori si oppongono a tale decisione.