Ancora una volta giungono conferme dalla scienza degli effetti negativi dei neonicotinoidi sulle api.
Il 30 giugno sulla rivista scientifica Science sono stati pubblicati due articoli che dimostrano come i neonicotinoidi contribuiscano al declino delle api selvatiche e dell’ape da miele (Apis mellifera).
Nel primo studio, Woodcock et al. hanno valutato, tramite un ampio esperimento di campo, gli effetti delle colture derivanti da semi conciati con neonicotinoidi su tre diverse specie di apoidei (Apis mellifera, Bombus terrestris e Osmia bicornis) in 33 siti distribuiti in tre diversi Paesi europei (Ungheria, Germania e Regno Unito). I risultati dimostrano che gli effetti di questi principi attivi possono variare da Paese a Paese in base alle diverse condizioni ambientali. Leggi lo sudio
Nel secondo studio, Tsvetkov et al. hanno prima quantificato la durata ed il livello di esposizione ai neonicotinoidi delle api in regioni del Canada coltivate con mais e poi hanno usato questa informazione per progettare l’esperimento in cui hanno indagato l’effetto di tali insetticidi su famiglie di Apis mellifera. I risultati dell’esperimento hanno dimostrato che questa durata e un livello realistico di esposizione fanno aumentare la mortalità delle api operaie, diminuire l’immunità sociale e aumentare la perdita di regine nel tempo. Questo lavoro conferma che l’esposizione ai neonicotinoidi in condizioni realistiche di campo può ridurre la salute della api nelle regioni maidicole. Leggi lo studio
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Mentre in Europa a livello politico si dibatte se mantenere, rimuovere od estendere il
bando dell’uso dei neonicotinoidi su alcune colture attrattive per le api la rivista scientifica
Science ha pubblicato due articoli che potrebbero sancire definitivamente la revoca dal
mercato dei tre neonicotinoidi sospesi e considerati più dannosi per le api (imidacloprid,
clothianidin e thaimethoxam). Infatti i loro risultati vanno a sommarsi alle diverse decine
di ricerche che hanno dimostrato l’impatto negativo dei neonicotinoidi sulle api. L’apporto
più innovativo però di questi due ultimi articoli è nel fatto che dimostrano come gli effetti
in campo dovuti all’esposizione ai neonicotinoidi possono essere influenzati da numerosi
fattori di interazione ambientale. Tali interazioni, come ad esempio la disponibilità di altre
risorse trofiche e/o la presenza di altri contaminanti ambientali, possono amplificare o
ridurre gli effetti sulle api. Ciò spiegherebbe i risultati contrastanti trovati in studi
precedenti che erano però stati condotti su un solo Paese o utilizzando pochi siti.