Il glifosato può influenzare i simbionti batterici degli animali che vivono vicino a siti agricoli, compresi gli impollinatori come le api
Il glifosato bersaglia l’enzima 5-enolpiruvilshikimato-3-fosfato sintasi (EPSPS), enzima coinvolto nel ciclo metabolico dello shikimato che avviene nelle piante e in alcuni microrganismi. Pertanto, il glifosato può influenzare i simbionti batterici di animali che vivono vicino ai siti agricoli, compresi gli impollinatori come le api. Il gene che codifica per l’enzima EPSPS è presente in quasi tutti i genomi sequenziati dei batteri intestinali dell’ape, indicando quindi che le api sono potenzialmente suscettibili al glifosato. Nell’articolo viene dimostrato che l’abbondanza relativa e assoluta del microbiota intestinale diminuisce nelle api esposte del glifosato alle concentrazioni documentate in ambiente. L’esposizione al glifosato delle giovani operaie ha aumentato la mortalità delle stesse se esposte al patogeno opportunista Serratia marcescens. Anche la composizione del microbiota intestinale delle api varia in relazione all’esposizione al glifosato, a seconda che le api posseggano l’enzima EPSPS di classe I (sensibile al glifosato) o di classe II (insensibile al glifosato).
Quindi, l’esposizione delle api al glifosato può potenzialmente perturbare il loro microbiota intestinale, influenzando così la salute delle api e la loro efficacia come impollinatori.
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Come molti animali, uomo compreso, le api mellifere si affidano al loro microbismo intestinale per una varietà di funzioni che vanno dall’elaborazione del cibo ingerito, alla regolazione del sistema immunitario, alla difesa contro i patogeni. È facile capire che la perturbazione di questo sistema può portare a conseguenze estremamente negative per l’intero organismo, basti pensare a quando anche noi ci ammaliamo a seguito della presenza di un virus intestinale, che altro non fa che alterare il normale equilibrio del microbiota. Scoperto quindi che il glifosato va a colpire la composizione del microbiota intestinale dell’ape, si capisce anche l’effetto a catena che esso ha sull’intero organismo (l’ape).
I risultati di questo articolo evidenziano infatti il meccanismo con cui il glifosato influisce sulla salute delle api e come mai alcune specie microbiche dell’intestino delle api possono tollerare alte concentrazioni di glifosato, mentre altre non lo tollerano affatto. Infine, viene sottolineato come questi studi forniscano la prova che la disbiosi intestinale delle api può aumentare la suscettibilità all’invasione dei patogeni.