Il mese di agosto da poco conclusosi, ultimo dell’estate meteorologica 2022, evidenzia un andamento termo-pluviometrico a livello nazionale che si è parzialmente diversificato rispetto ai caldissimi e secchi mesi di giugno e luglio. Le temperature medie sono risultate ben superiori alla norma climatologica, ma non ai livelli estremi dei primi due terzi dell’estate 2022, mentre le precipitazioni hanno mostrato una decisa ripresa, anche se la loro distribuzione è stata non ottimale a causa della prevalente origine temporalesca dei fenomeni. Le temperature sono state superiori alla media sull’intero territorio nazionale, sia nei valori minimi (+1,6°C sulla media 1981-2010) che nei valori massimi (+1,4°C), al contrario di quanto occorso nei due mesi precedenti, quando furono principalmente le temperature massime a determinare le imponenti anomalie termiche positive osservate. Rispetto al 2021, il mese di agosto dell’anno corrente risulta sensibilmente più caldo, passando da un’anomalia di temperatura media di +0,6°C dello scorso anno ai +1,5°C attuali, con uno scarto positivo di quasi un grado (+ 0,9°C).
In merito alla piovosità, agosto 2022 evidenzia precipitazioni, a livello nazionale, molto vicine alla norma climatologica di periodo 1981-2010, con un’anomalia di appena il -2% che può essere considerata “accettabile” date le condizioni pregresse e i forti deficit già manifestatisi fin dall’inizio dell’anno (-30% di precipitazioni da gennaio 2022 su base nazionale). Le piogge più consistenti si sono avute nella seconda decade del mese (+58% principalmente dall’Emilia-Romagna verso sud), mentre nella prima le piogge sono risultate assai contenute (-50%), risultando prossime alla norma nella terza (-6%). Rispetto all’agosto 2021 (-6%), quello del 2022 è risultato un poco più piovoso ma con anomalie pluviometriche percentuali simili. Tuttavia, le precipitazioni sicuramente più consistenti hanno solo in parte lenito le condizioni di pesante siccità idrologica, le quali rimangono, specie al nord, anche a causa della cattiva distribuzione dei fenomeni (quasi unicamente temporaleschi) ed alla loro elevata intensità che ha determinato sensibile dilavamento e ruscellamento su terreni molto secchi. I fenomeni temporaleschi che in agosto 2022 si sono abbattuti sull’Italia, non solo sono stati concentrati dal punto di vista spaziale e temporale, ma sono stati spesso accompagnati da venti forti e grandine. La pioggia caduta, quindi, pur avendo temporaneamente innalzato i livelli di alcuni fiumi e laghi, e ridotto il deficit idrico sul brevissimo periodo, non è comunque stata sufficiente a sanare il quantitativo di pioggia mancante ormai da molti mesi. Inoltre, le temperature che hanno continuato a collocarsi ben sopra la media, hanno favorito ancora un’elevata evapotraspirazione.
L’indice SPI legato alle precipitazioni mostra come i fenomeni occorsi ad Agosto abbiano apportato un miglioramento della situazione soprattutto sul brevissimo e breve periodo (1-3 mesi). In particolare, le piogge di Agosto, essendo state superiori alla media lungo quasi tutto l’arco appenninico, al sud e sulla Sicilia hanno sicuramente normalizzato la situazione idrica sulla finestra temporale più breve. Un rientro a condizioni normali risulta sul medio periodo (6 mesi) in diverse regioni, soprattutto del Centro-Sud. Sul lungo periodo, invece, continua a persistere un deficit idrologico anche importante su buona parte del Nord e alcune zone centro-occidentali (vedere figura).
Per quanto riguarda lo scenario meteorologico previsto per le prossime due settimane, nella settimana dal 12 al 18 settembre (affidabilità medio-alta) la circolazione sul continente europeo sarà caratterizzata da pressione in quota superiore alla norma sul centro-sud e sul bacino centrale del Mediterraneo; inferiore sull’Europa nord-orientale e sulla penisola iberica, ove si isoleranno depressioni atlantiche scarsamente evolutive e quasi stazionarie. Ciò favorirà l’afflusso di area molto calda dal nord Africa sull’Europa centro-meridionale e sull’area mediterranea con temperature molto superiori alla norma (+2/+4°C), specie al centro-nord e Sardegna, nella prima parte della settimana, e graduale calo delle temperature nella seconda parte. Piovosità superiore alla norma sul nord e sulle regioni centrali tirreniche (+20/+30%), intorno alla norma del periodo sulle regioni centrali adriatiche e sulla Sardegna (-5/+5%), scarse e sotto media al sud e sulla Sicilia (-15/-20%). Nella settimana 19-25 settembre (affidabilità medio-bassa), con maggiore incertezza, prevale uno scenario caratterizzato da maggiore probabilità di alte pressioni sul centro-nord Europa con funzione di parziale blocco delle correnti atlantiche, mentre sulla parte est del continente prevarrebbero aree depressionarie a carattere freddo associate alle prime discese di aria fredda di stampo autunnale che potrebbero sfiorare anche la nostra Penisola, apportando un certo calo termico.
Nel mese di agosto non sono state segnalate produzioni di rilievo su alcuna parte del territorio nazionale. Il perdurare della siccità ha reso necessario nutrire gli alveari in diverse zone del Paese. In alcuni areali, le piogge di agosto hanno consentito una minima ripresa delle importazioni di polline e dello sviluppo della covata, ma più in generale le famiglie si sono trovate in forte difficoltà a causa delle condizioni ambientali avverse. Date le temperature molto elevate e la grave scarsità di precipitazioni dei mesi precedenti, gli apicoltori hanno infatti osservato blocchi naturali di deposizione e una generale regressione della covata con conseguente calo della popolazione degli alveari e scorte in rapido decremento. Già dalla seconda metà di luglio, a causa della precoce espulsione dei fuchi, gli apicoltori hanno notato difficoltà nelle fecondazioni e in molte zone il periodo di disponibilità di regine feconde si è chiuso con netto anticipo.
Si rimanda al “Report di prime valutazioni sull’andamento delle produzioni e del mercato”, in uscita a settembre in occasione delle Manifestazioni Apistiche 2022, per il resoconto dettagliato di questa stagione produttiva molto eterogenea ma complessivamente deludente.
Sulla base delle interviste agli apicoltori effettuate dalla rete di rilevatori e del confronto con gli operatori del settore, emerge una situazione ancora in via di definizione per la quale è possibile tuttavia esprimere una tendenza per i prezzi dei principali mieli sul mercato all’ingrosso in fusti da 300 kg.
Acacia
I prezzi delle prime transazioni di miele di acacia si collocano prevalentemente in una forbice che va da 8,00 €/kg a 8,50 €/kg per il miele di acacia convenzionale e da 9,00 €/kg a 9,50 €/kg per il miele di acacia biologico a seconda della dimensione e della qualità delle partite. Scambi al di fuori di questi intervalli, a prezzi inferiori o superiori, sono possibili ma generalmente sono riconducibili a casi particolari. Ad esempio, nel caso di prezzi inferiori all’intervallo prevalente indicato, è stata riferita più raramente qualche vendita di miele di acacia convenzionale a 7,50 €/kg, probabilmente di qualità organolettica inferiore o venduta per necessità nei primissimi mesi di apertura del mercato. Prezzi superiori rispetto alla forbice prevalente (fino a 9,90 €/kg per l’acacia biologica) sono invece stati rilevati per piccole partite scambiate tra apicoltori o acquisti da parte di confezionatori che effettuano la rivendita sui mercati di fascia alta dove è possibile valorizzare meglio il prodotto.
Nonostante la produzione di acacia sia stata discreta in alcune zone, sono molti i casi in cui l’acacia è risultata contaminata da altri mieli o melate. Gli apicoltori intervistati affermano che la difficoltà a far classificare il proprio prodotto come monoflora e venderlo come tale sia un problema estremamente rilevante. L’opinione è che questo problema si verificherà sempre più di frequente in futuro per via delle mutate condizioni climatiche e richiede una riflessione sui criteri di identificazione di questo miele.
Agrumi
Per quanto riguarda il miele di agrumi convenzionale se si guarda ai prezzi degli anni passati, all’andamento stagionale e alle prime transazioni rilevate è presumibile che i prezzi del miele di agrumi convenzionale si attestino ragionevolmente in una forbice compresa tra i 6 €/kg e i 6,6 €/kg. Al valore più basso della forbice tenderebbero le grandi aziende invasettatrici (sono state rilevate alcune compravendite a prezzi di acconto di 5,5 €/kg), mentre il valore più alto sarebbe da attribuire agli scambi di partite ridotte tra apicoltori o piccoli commercianti che rivendono sui mercati di fascia alta. Per quanto riguarda il miele di agrumi biologico sono stati registrati scambi di partite in fusti superiori ai 40 q.li al prezzo di 7 €/kg.
Castagno
Rispetto agli scorsi anni nei quali il miele di castagno aveva rappresentato uno dei pochi raccolti soddisfacenti, il 2022 è stata un’annata negativa per la produzione di questo monoflora. Ci sarà presumibilmente un effetto sulle quotazioni di questo miele con prezzi richiesti per il miele di castagno da parte degli apicoltori che potrebbero ragionevolmente attestarsi tra i 6 €/kg e i 6,50 €/ kg per il miele di castagno convenzionale e tra i 6,50 €/kg e i 7 €/kg per il miele biologico. Se si guarda al prezzo medio dello scorso anno, le offerte dei confezionatori si sono attestati su prezzi più bassi, mediamente tra i 5,70 e i 5,80 €/kg.
Millefiori
La produzione di miele millefiori è stata generalmente scarsa. Inoltre i millefiori prodotti sono prevalentemente scuri e c’è grande richiesta di miele millefiori di colore chiaro, più apprezzato sul mercato e quindi più pregiato. A seconda della qualità organolettica ma anche di altri fattori come la dimensione della partita, la tipologia di acquirente (invasettatore, apicoltore, industria dolciaria), la provenienza (Nord, Sud), o altri fattori commerciali come i termini di pagamento, il prezzo del miele millefiori può variare in un intervallo piuttosto ampio, indicativamente tra i 5,50 €/kg e i 6,50 €/kg per il convenzionale, 6,50 €/kg e 7 €/kg per il biologico. Sono state inoltre rilevate alcune offerte di acquisto da parte di invasettatori a 5 €/kg per il millefiori o monoflora riclassificati come millefiori. Si tratta di proposte che sono state rifiutate e al momento non concretizzate. È opinione di alcuni degli apicoltori intervistati che i 6 €/kg siano indicativamente un valore soglia sotto il quale sia difficile remunerare i costi aziendali in questi anni di crisi produttiva ed economica.
Sulla
La stagione 2022 è stata caratterizzata generalmente da produzioni discrete di miele di sulla. Questo miele monoflora non è molto apprezzato dai confezionatori che tendono ad offrire prezzi più assimilabili a quelli di un miele millefiori. Il prezzo all’ingrosso può variare tra i 5,50 €/kg e i 6,50 €/kg con il valore più basso della forbice nel caso di acquisti da parte degli invasettatori di partite consistenti e il valore più alto nel caso di scambi tra apicoltori.
Per quanto riguarda gli altri mieli, si può dare qualche prima indicazione per quanto riguarda i prezzi del tiglio convenzionale di cui si rilevano ancora pochi scambi: 6,90 €/kg per una partita di 60 q.li di tiglio convenzionale, 7,50 €/kg per una piccola partita di tiglio biologico. Per il miele di eucalipto il primo prezzo rilevato si attesta sui 6 €/kg.
Gli intervalli di prezzo indicati si riferiscono al mercato all’ingrosso in fusti da 300 kg. Una maggiore variabilità si presenta nel caso dei prezzi delle latte da 25 kg che vengono commercializzate non solo da apicoltori professionisti ma anche dai piccoli produttori e che alimentano anche il mercato sommerso. Per questo motivo i prezzi oscillano in intervalli piuttosto ampi e non è raro che il prodotto venga “svenduto” in annate di produzioni discrete. In alcune regioni (es. Umbria, Valle d’Aosta) le vendite in latte da 25 kg sono la principale tipologia di mercato all’ingrosso perché la produzione di miele non è sufficiente ad alimentare il mercato all’ingrosso in fusti. In alcune regioni del Sud (Calabria, Sicilia, Sardegna) le vendite in latte da 25 kg sono spesso assorbite dalle richieste dell’industria dolciaria. I prezzi rilevati sul mercato delle latte da 25 kg si attestano, prevalentemente, da un minimo di 9 €/kg fino a 10 €/kg per l’acacia convenzionale, da un minimo di 6 €/kg ad un massimo di 7,50 €/kg per il millefiori convenzionale, da 7 €/kg ad 8 €/kg per altri monoflora come castagno, tiglio e tarassaco.
L’attività di monitoraggio proseguirà nei prossimi mesi per seguire le tendenze del mercato del miele e aggiornare le informazioni sui prezzi all’aumento del numero di transazioni portate a buon fine.
Il mercato degli sciami è ormai esaurito così come quello delle regine che si è chiuso in anticipo rispetto alla norma per via delle avverse condizioni ambientali.
In Liguria, Vespa velutina risulta in aumento consistente in provincia di Imperia, dove la predazione del calabrone asiatico davanti agli alveari comporta il blocco del volo di bottinatura con conseguenze sulla capacità di allevamento della popolazione invernale, diminuzione delle scorte e impossibiltà di effettuare nutrizioni. La presenza di Vespa velutina è in consistente aumento dal 2021 anche in provincia di Savona, dove è osservata, sulla costa, in predazione sugli alveari dal confine con la provincia di Imperia sino alla città di Savona. In provincia di Genova, Vespa velutina è osservata in predazione sugli alveari, nella zona costiera, dal confine con la provincia di La Spezia sino alla città di Rapallo (predazione non osservata nel 2021). Anche in provincia di La Spezia, si intensifica la presenza e la predazione sugli alveari di Vespa velutina sino a provocare il blocco del volo di bottinatura delle api, soprattutto nella fascia costiera. Nella zona periurbana del porto di Genova continuano inoltre le segnalazioni di predazioni su alveari di Vespa orientalis, osservata per la prima volta in predazione su alveari anche nelle vicinanze del porto di Vado Ligure.
Consulta le rilevazioni dei mesi precedenti
L’indagine produttiva ed economica viene effettuata dalla rete di rilevatori dell’Osservatorio tramite interviste mensili ad apicoltori professionisti su tutto il territorio nazionale.
L’andamento meteorologico viene elaborato con il supporto di Pierluigi Randi, meteorologo professionista.
La resa media (kg/alveare) per tipologia di miele è rilevata su un campione di alveari in produzione nelle province vocate.
Il prezzo del miele (€/kg) è riferito a transazioni avvenute sul mercato all’ingrosso ed è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.
Il prezzo delle regine (razza ligustica) è I.V.A. esclusa.
Il prezzo degli sciami è I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).
Il prezzo di propoli e polline è I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale è I.V.A. esclusa.
Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.