Dicembre 2024 – Indagine meteorologica, produttiva ed economica

 

Andamento meteorologico:

Dicembre 2024 ha mostrato un andamento termico caratterizzato da temperature medie leggermente al di sopra della norma climatologica di riferimento, con un’anomalia di temperatura media di 0,5°C. Si è trattato, pertanto, di un mese complessivamente caldo ma non in forma estrema, come spesso accaduto nel corso del 2024. Tuttavia, con il mese di dicembre si è chiuso anche l’anno solare 2024, che per l’Italia risulta il più caldo dal 1800 ad oggi, con un’anomalia di +1,4°C rispetto alla media del trentennio di riferimento 1991-2020.

Le precipitazioni sono risultate moderatamente superiori alla norma con un surplus percentuale del 16,3% mediato sull’intera penisola, ma con una variabilità regionale anche rilevante, specie tra le regioni del versante tirrenico, poco piovose, e quelle del versante adriatico laddove le precipitazioni sono state anche consistenti, in particolare nella prima metà del mese.

Andamento produttivo:

La stagione produttiva è terminata in tutta la Penisola. Le temperature miti a cui i recenti inverni ci stanno abituando, preoccupano gli apicoltori per gli effetti sulle famiglie di api e sul consumo eccessivo e anticipato delle scorte causato dalla maggiore attività delle colonie e da periodi sempre più brevi di assenza di covata. Il monitoraggio delle scorte degli alveari, anche tramite dispositivi tecnologici di controllo a distanza, consente di valutare la necessità di interventi di nutrizione di soccorso, per supportare la salute delle famiglie di api nell’attesa dei primi flussi nettariferi.

Andamento di mercato:

L’accordo di libero scambio Mercosur, siglato a dicembre, tra l’UE e i paesi dell’America meridionale, desta notevole preoccupazione nel settore per l’effetto che potrà avere sul mercato del miele europeo. L’apertura di quote d’importazione di miele a dazi zero, fino a 45.000 tonnellate in 6 anni, da paesi con standard qualitativi e costi di produzione inferiori a quelli europei, rischia di generare una pressione competitiva elevata e una erosione dei prezzi. Le implicazioni dell’accordo rendono ancora più inderogabile il rafforzamento dei controlli di qualità sui mieli in entrata.

 

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