L’ambiente urbano può rappresentare un luogo ottimale per le api, ma questo non vale per tutti gli insetti impollinatori. Le esigenze ecologiche dei singoli gruppi tassonomici (Coleotteri, Ditteri, Imenotteri e Lepidotteri) sono differenti e per questo differisce anche la loro risposta alle condizioni ambientali.
Mi sono accorta che negli ultimi anni il pensiero comune è passato dall’idea che la campagna fosse un luogo migliore dove posizionare le api, rispetto alle città c’è meno inquinamento e più verde, all’estremo opposto. La città, infatti, oggi rappresenta un luogo senza (in linea di massima) pesticidi e ricco di fioriture.
Sono diversi gli studi effettuati per capire se e come le api possano vivere bene nelle città e sono numerosi gli apicoltori che sono scappati dalla campagna, proviamo quindi a fare un po’ di chiarezza: dove vivono meglio le api?
Secondo l’interessante studio effettuato da Theodorou ed il suo team, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications, le aree urbane possono essere considerate dei veri hot spots di biodiversità per le api, ma questo non è vero per tutti gli insetti impollinatori.
I ricercatori hanno messo a confronto la risposta di diversi gruppi tassonomici (Coleotteri, Ditteri, Imenotteri e Lepidotteri) in ambienti con un diverso grado di urbanizzazione.
Analizzando quindi i risultati è emerso che il gruppo tassonomico degli Imenotteri è maggiormente diversificato (ricchezza in specie) nelle aree urbane, mentre Ditteri e Lepidotteri lo sono nelle aree rurali.
Non sono i primi ad aver riscontrato una maggiore sensibilità all’urbanizzazione da parte dei Coleotteri, Ditteri e Lepidotteri. Al contrario gli Imenotteri hanno mostrato una risposta negativa agli ambienti dominati da terreni agricoli, soprattutto rispetto ad un aumento dei seminativi e ad alcuni tipi di gestione agricola (es. le arature profonde).
Va tenuto conto che spesso, ad un aumento dei terreni coltivati, corrisponde una diminuzione delle bordure vegetali (ecotoni), importanti siti di nidificazione, nutrimento, accoppiamento e deposizione. Gli Imenotteri, infatti hanno dimostrato di beneficiare di una maggiore densità di questi ambienti sia in ambiente rurale che urbano.
Viene quindi da chiedersi come mai le api preferiscano le città, rispetto ad altri gruppi tassonomici. Sicuramente gli ambienti urbani sono altamente dinamici e le api con le loro sofisticate capacità neurosensoriali, compresi l’apprendimento e la memoria, possono essere più adatti alla vita della città rispetto a Coleotteri, Ditteri e Lepidotteri. Inoltre, le città, rispetto alla maggior parte degli ambienti di ampia campagna, presentano diverse risorse idonee alla nidificazione degli Imenotteri, come porzioni di terreno inerbito, legno morto, cavità nelle pareti, siepi, ecc.
I Coleotteri poi hanno mostrato una risposta positiva alla diversità del paesaggio (abbondanza di microhabitat), in ambiente urbano e rurale, mentre i Ditteri e i Lepidotteri hanno mostrato una risposta positiva solo alla maggior disponibilità di risorse floreali in ambiente rurale.
Questi risultati evidenziano l’importanza dell’eterogeneità del paesaggio al fine di ottenere un miglioramento della diversità degli impollinatori e sottolineano come gli ecotoni possano fornire una connessione tra i diversi ambienti sia in un contesto urbano sia in quello rurale, facilitando il movimento degli insetti e aumentando così il flusso genico tra le piante (miglior impollinazione).
In conclusione, in un mondo in cui le città si espandono e gli impollinatori sono colpiti dall’intensificazione agricola, la promozione degli ecotoni dovrebbe quindi essere presa in considerazione nella normale pianificazione e gestione del territorio (urbano e rurale). Al fine poi, di ottenere i massimi risultati, sarebbe necessaria una gestione della conservazione su scala specifica, in quanto, date le diverse esigenze ecologiche, un’unica tipologia di gestione del territorio non può supportare necessariamente tutti i taxa d’insetti.
Elisa Monterastelli
Bibliografia citata
Theodorou, P., Radzevičiūtė, R., Lentendu, G., Kahnt, B., Husemann, M., Bleidorn, C., … & Murray, T. E. (2020). Urban areas as hotspots for bees and pollination but not a panacea for all insects. Nature communications, 11(1), 1-13.
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