La regolamentazione dei pesticidi dovrebbe essere basata su prove scientifiche solide e aggiornate, per cui i prodotti che mostrano effetti inaccettabili per l’ambiente non dovrebbero essere approvati. Qui di seguito alcune proposte per migliorare i programmi di registrazione dei pesticidi, basate sull’esperienza con i neonicotinoidi.
Ad oggi molti cittadini e credo tutti gli apicoltori, hanno sentito parlare dei neonicotinoidi e conoscono bene i loro effetti, soprattutto sugli insetti. Per le api da miele sono infatti considerati tra le principali cause del loro declino.
I neonicotinoidi sono un gruppo di insetticidi neurotossici introdotti nel mercato negli anni ’90 e ad oggi, grazie ad alcune loro proprietà come un’alta efficacia, la lunga persistenza, l’elevata sistemicità e la versatilità di utilizzo, risultano essere gli insetticidi più usati nel mondo.
A seguito delle numerose evidenze scientifiche, che ne hanno messo in luce i molteplici svantaggi ecologici, a partire dall’anno 2018, l’uso in pieno campo dei neonicotinoidi è stato vietato in tutta l’Unione Europea.
Come consigliano il Dott. Sgolastra dell’Università di Bologna ed i suoi colleghi nell’articolo “Bees and pesticide regulation: Lessons from the neonicotinoid experience” pubblicato sulla rivista scientifica Biological Conservation, dovremmo usare le conoscenze acquisite attraverso l’esperienza con i neonicotinoidi come un’opportunità per rivedere profondamente gli schemi di valutazione del rischio dei pesticidi ed i processi di registrazione di questi prodotti.
Risulta chiaro che l’attuale regolamentazione dei pesticidi non è riuscita a rilevare le minacce ecologiche dei neonicotinoidi. Nell’articolo viene infatti sottolineato che all’epoca in cui essi sono stati autorizzati, i protocolli di valutazione del rischio erano inadeguati per rilevare alcuni dei rischi associati alle loro specifiche proprietà.
Partendo proprio dagli studi effettuati sulle reazioni delle api in associazione all’esposizione ai neonicotinoidi, nell’articolo troviamo un elenco dei principali punti che si potrebbero migliorare.
Come prima cosa è necessario un approccio più olistico al problema, che tenga conto della dimensione temporale e spaziale dell’esposizione ai pesticidi, va sicuramente considerata la problematica legata ad un’esposizione multipla a più composti (effetti sinergici ed effetto cocktail) e non va di certo dimenticata la diversa sensibilità delle singole specie di insetti e di api alle diverse molecole di pesticidi, che essi siano impollinatori, insetti utili o semplicemente organismi no-target. Infine, serve un protocollo che non valuti solo l’esposizione di tipo acuto, ma anche gli effetti subletali e il bioaccumolo, scenari per lo più ignorati nelle attuali procedure di valutazione del rischio.
Tra i suggerimenti che trovo più intelligenti, c’è sicuramente quello di non interrompere la valutazione del pesticida dopo la sua registrazione e la messa in commercio, questo infatti garantirebbe la possibilità di verificare ed osservare gli effetti su un lungo periodo e su organismi no-target, fuori dai laboratori, in presenza delle dinamiche naturali, non sempre prevedibili e esaminabili in condizioni controllate.
Altro punto interessante, la tempestività di tutte le azioni, la storia dei neonicotinoidi ci ha infatti insegnato che il sistema di regolamentazione è purtroppo restio a reagire e il ritardo burocratico finisce per vanificare gli sforzi della ricerca scientifica, che per antonomasia ha tra gli obiettivi principi quello di essere all’avanguardia.
In conclusione, la vicenda dei neonicotinoidi e le api ha quindi permesso di rilevare alcuni limiti della regolamentazione dei pesticidi ad oggi in vigore, evidenziando la necessità di una profonda revisione del processo di valutazione del rischio dei pesticidi che deve tenere sempre più in considerazione la complessità ambientale in cui essi vengono applicati/distribuiti e che sia al passo con le più recenti evidenze scientifiche.
Elisa Monterastelli
Bibliografia citata
Sgolastra, F., Medrzycki, P., Bortolotti, L., Maini, S., Porrini, C., Simon-Delso, N., & Bosch, J. (2020). Bees and pesticide regulation: Lessons from the neonicotinoid experience. Biological Conservation, 241, 108356.
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