Il mese di luglio 2023, è stato caratterizzato da temperature medie sensibilmente superiori alla norma climatologica a causa dell’elevata frequenza ed estensione di rimonte anticicloniche sub-tropicali a tutte le quote con forte componente continentale (nord-africana), associate ad afflussi di aria molto calda e secca che hanno interessato con particolare evidenza le regioni centro-meridionali dove si sono registrate severe onde di calore. Esse hanno interessato in forma appena più attenuata il Nord della Penisola.
Durante il mese in oggetto l’altezza media di geopotenziale in quota (livello di riferimento 500 hPa, corrispondente ad una quota standard di 5500 m) è stata sensibilmente superiore alla norma sull’Europa meridionale e sul bacino del Mediterraneo, e notevolmente inferiore sull’Europa settentrionale (regime BL-) Le anomalie positive conservano traccia delle intense rimonte verso Nord dei promontori anticiclonici sub-tropicali, e la loro distribuzione è tipica di periodi insolitamente caldi per l’intera Penisola, ma in particolare al Centro-Sud, mentre le regioni settentrionali vengono in genere interessate marginalmente dalle correnti occidentali atlantiche all’origine di attività temporalesca che, nel corso del mese, è stata anche violenta.
In relazione alle precipitazioni, esse sono risultate superiori alla norma sul comparto nord-orientale e aree appenniniche centrali, mentre sul resto della Penisola hanno evidenziato un notevole deficit, espressamente sulle regioni meridionali, su quelle tirreniche e sulle Isole Maggiori.
Non sono mancati intensi fenomeni temporaleschi sulle regioni settentrionali, culminati con ripetute grandinate di dimensioni superiori ai 5 cm (specie tra la seconda e la terza decade), e soprattutto con due tornado accertati: un primo nel milanese il giorno 21 luglio di debole-moderata entità, e un secondo, molto severo, sul ravennate (più colpito il comprensorio di Alfonsine) il giorno 22, con una prima stima di grado IF3 (International Fujita Scale) corrispondente a raffiche massime intorno ai 300 km/h all’origine di enormi danni materiali e 14 feriti. Continua a leggere il report completo sull’andamento meteorologico con le previsioni di scenario per le prossime due settimane
Rispetto alla situazione delineata nei mesi precedenti, di grave mancanza di raccolti primaverili, a partire dalla seconda metà di giugno e nel mese di luglio lo stabilizzarsi delle condizioni meteorologiche ha finalmente permesso una graduale ripresa a condizioni più favorevoli ai raccolti. Gli apicoltori che portano gli alveari in montagna per i raccolti del tiglio di montagna, del rododendro e del millefiori di alta montagna hanno generalmente ottenuto buoni raccolti. Molto eterogenea la situazione per quanto riguarda la produzione di miele di castagno. Generalemente i raccolti in quota sono andati bene mentre più in basso si è prodotto meno o talvolta nulla se non come componente del millefiori. Le prolungate piogge del mese di maggio e di inizio giugno hanno favorito lo sviluppo delle piante erbacee coltivate e spontanee e in alcune zone di pianura questo ha permesso di ottenere rese anche discrete di millefiori estivi. In diversi casi le rese ottenute avrebbero potuto essere migliori ma la produttività delle famiglie è stata inficiata dai mesi precedenti di mancanza di flussi nettariferi e le aziende hanno faticato a portare in produzione famiglie in forze ed omogenee. Nelle regioni meridionali e nelle Isole dove si sono verificate le ondate di caldo eccezionale i raccolti hanno subito un arresto mentre al Nord, nella terza decade, il calo delle temperature a valori leggermente al di sotto della norma e i violenti fenomeni temporaleschi hanno causato qualche danno agli alveari e creato qualche difficoltà nella fecondazione delle regine.
Vediamo in particolare la situazione per regione sulla base delle informazioni raccolte dalla rete di rilevatori dell’Osservatorio, tramite interviste ad apicoltori professionisti su tutto il territorio nazionale.
Valle d’Aosta
Nella provincia di Aosta sono stati rilevati raccolti di castagno compresi tra i 15 e i 20 kg/alveare mentre sul tiglio di montagna sono stati rilevate produzioni comprese tra i 10 e i 12 kg/alveare. Successivamente a questi raccolti gli apicoltori hanno spostato gli alveari verso l’alta montagna per i raccolti di rododendro e millefiori.
Piemonte
Il raccolto di castagno ha dato risultati molto eterogenei a seconda dell’altitudine. Alle quote più basse le rese si sono attestate mediamente tra i 10 e i 15 kg/alveare, mentre sono risultate migliori le rese alle quote più alte con produzioni comprese tra 20 e 25 kg/alveare con qualche punta superiore. Dopo i raccolti estremamente deludenti del tiglio di città, in montagna i raccolti di tiglio sono stati più soddisfacenti, generalmente compresi tra i 10 e i 20 kg/alveare. Anche gli apicoltori nomadisti che hanno portato gli alveari sulle fioriture di rododendro e millefiori di alta montagna hanno ottenuto dei discreti raccolti compresi tra i 15 e i 25 kg/alveare. Si tratta di dati provvisori stimati a melario che avranno conferma dopo la smielatura.
Lombardia
Dalla seconda metà di giugno e nel mese di luglio è stata rilevata una situazione in ripresa e gli alveari hanno lavorato discretamente sia sulla fioritura del castagno che sul tiglio di montagna. Anche in questo caso i risultati migliore si sono avuti alle quote più alte dove i raccolti di miele di castagno hanno raggiunto i 20 kg/alveare, mentre in collina, alle quote più basse i raccolti sono stati più scarsi, di circa 10-15 kg/alveare. Dopo i raccolti insignificanti di tiglio di pianura, è andata molto meglio per il tiglio di montagna con rese rilevate di 15-20 kg/alveare e in alcune zone punte anche superiori di 30-35 kg/alveare. Gli apicoltori nomadisti che spostano gli alveari in alta montagna sembrano aver ottenuto rese soddisfacenti anche sulla fioritura del rododendro, stimabili in 15-20 kg/alveare. Si tratta di dati provvisori stimati a melario che avranno conferma dopo la smielatura.
Liguria
La produzione di castagno è stata piuttosto eterogenea con rese provvisorie che vanno dai 12,5 kg ai 20 kg/alveare. I valori più alti della forbice potrebbero essere comunque dovuti piuttosto ad un raccolto di millefiori per la presenza contemporanea di altri nettari quali ad esempio il ligustro.
Friuli Venezia Giulia
Nella provincia di Udine, nelle valli dove è tipica la produzione di miele di tiglio e castagno (castiglio), quest’anno la produzione rilevata è stata di 10-17 kg/alveare con netta prevalenza del tiglio. Nella provincia di Pordenone, nelle zone di produzione del miele di castagno è stato possibile ottenere raccolti in media di 15 kg/alveare. In generale gli apicoltori segnalano una elevata disomogeneità tra le famiglie di uno stesso apiario e raccolti che avrebbero potuto essere potenzialmente migliori se parte del flusso non fosse servito a ripristinare le scorte delle famiglie scariche dai mesi precedenti di assenza di raccolto.
Veneto
Il castagno che si produce nelle colline trevigiane e nei colli euganei ha dato risultati molto scarsi rispettivamenti dai 3 agli 8 kg/alveare. Non si tratta di boschi in purezza ma di boschi misti frammisti ai vigneti e da tempo la produzione di questo miele risente dei trattamenti insetticidi alle vigne che sono la causa di avvelenamenti e conseguenti fenomeni spopolamento. Dopo i raccolti scarsi di tiglio cittadino (7-8 kg/alveare), anch’essi compromessi dai trattamenti insetticidi antizanzare, gli apicoltori hanno portato gli alveari sul tiglio di montagna ottenendo solo qualche chilo in più di raccolto dato lo stato di debilitazione delle famiglie. Migliori i raccolti di tiglio di montagna per gli apicoltori stanziali già presenti nelle zone di montagna. Sia nelle valli della provincia di Belluno che in alta montagna si rilevano rese di circa 10-13 kg/alveare. In alta montagna, dopo il raccolto del tiglio è stato ottenuto un ulteriore raccolto di millefiori con melata. Sempre in alta montagna si segnalano interessanti raccolti di miele di lampone, mescolato alla melata d’abete, nelle radure che si sono create a causa degli abbattimenti degli abeti dovuti prima alla tempesta Vaia e poi all’attività del bostrico.
Trentino Alto Adige
La seconda metà di giugno particolarmente calda e a tratti asciutta ha presentato una finestra favorevole per la fioritura del castagno che è stata generalmente la prima produzione soddisfacente della stagione con rese rilevate nella provincia di Trento dai 4 kg ai 12 kg/alveare. Il rododendro ha presentato un’abbondante fioritura che ha incrementato notevolmente le produzioni di millefiori di alta montagna negli apiari in quota con rese che hanno raggiunto anche i 10-15 kg/alveare. Col proseguire del mese sono aumentati i temporali serali, che sono diventati sempre più frequenti e violenti e le temperature sono scese a valori sotto la media. Le famiglie sono in buone condizioni ma necessitano di nutrizione vista la fine delle importazioni e l’assenza della melata.
Emilia Romagna
Dopo una iniziale buona partenza il raccolto di castagno ha in parte deluso le aspettative. Nelle province di Modena e Reggio-Emilia, nel basso Appennino, il raccolto di miele di castagno si è spesso mescolato ad altri nettari quindi il raccolto ottenuto sarebbe da ricondurre ad un millefiori piuttosto che ad un monoflora. Alle quote più alte dell’Appennino Tosco Emiliano è stato possibile raccogliere 12-15 kg/alveare. Anche nella provincia di Piacenza i risultati variano in base all’altitudine, dai 7 kg/alveare negli areali collinari sui 300 m slm fino ai 15 kg/alveare negli areali di montagna a 1000 m slm. Nella provincia di Ravenna sono stati rilevati raccolti di miele di castagno di circa 14 kg/alveare. Nelle diverse province si rileva una produzione piuttosto eterogenea di millefiori, dai 5 kg/alveare di millefiori post-acacia con nettari di ailanto ed amorpha della pianura parmense fino ai 18 kg/alveare di millefiori a base di erba medica delle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Nelle zone di montagna della provincia di Rimini si rilevano raccolti di millefiori di circa 15 kg/alveare. In tutta la regione si registra una percentuale elevata di sciamatura fuori periodo.
Toscana
Nonostante un giugno ed inizio luglio climaticamente favorevoli, le rese di miele di castagno sono state poco soddisfacenti. Si parla di cira un melario (10-15 kg/alveare) nelle colline della provincia di Prato e Firenze. Risultati più deludenti nella provincia di Grosseto, sui versanti del Monte Amiata, dove i raccolti non hanno superato i 7 kg/alveare. Nella provincia di Massa Carrara a fronte di una ottima produzione di polline, i raccolti di castagno sono stati modesti, dai 12 kg/alveari a punte di 16 kg/alveari in base ai dati attualmente rilevati. Poco entusiasmante anche la resa dei nettari concomitanti al casagno quali rovo, veccia, meliloto, ligustro che generalmente contribuiscono alla produzione del millefiori estivo. Invece, nelle pianure del senese e del grossetano il millefiori estivo prodotto sullle fioriture di piante erbacee coltivate e spontanee ha dato discrete soddisfazione agli apicoltori che hanno portato gli alveari in queste zone. Si registrano anche raccolti di miele di trifoglio e di girasole di circa un melario. Nella zone di alta montagna continua a mancare da diversi anni, la melata d’abete, al pari della melata di bosco osservata solo in pianura a ridosso del tiglio cittadino.
Marche
Nel mese di luglio si è riusciti a produrre miele prevalentemente nelle zone con presenza di erba medica. La zona costiera dove lo sfalcio viene fatto precocemente è stata penalizzata rispetto alla zona collinare. La produzione di girasole è stata minima e in presenza di erba medica le api hanno preferito bottinare quest’ultima. Le famiglie si presentano in linea con il periodo e l’infestazione di varroa si presenta nella norma.
Lazio
Nelle colline della provincia di Roma e Viterbo dove si produce castagno sono state rilevate produzioni che variano dai 12 ai 20 kg/alveare. Nella provincia di Roma sono stati rilevati raccolti di melata di circa 12-15 kg/alveare, in parte riconducibile a melata di pino.
Umbria
Le produzioni sono state complessivamente scarse per tutta la stagione. Si rilevano raccolti di circa 10 kg/alveare sulle fioriture di trifolglio ed erba medica che hanno contribuito anche a qualche raccolto di millefiori estivo.
Abruzzo
Nelle zone di alta montagna della provincia dell’Aquila si rilevano raccolti estivi di circa 15 kg/alveare di millefiori. Al momento della rilevazione del dato il raccolto era ancora in corso.
Molise
Quest’anno la produzione di miele di coriandolo è stata molto altalenante e ha premiato di più le zone più interne e a quote superiori ai 350 m slm, generalmente meno frequentate dagli apicoltori professionisti che solitamente collocano gli alveari nelle zone più costiere e di bassa quota. In queste zone i raccolti di coriandolo hanno reso in media tra i 16 e 22 kg/alveare. Nella provincia di Campobasso si rileva anche qualche raccolto di trifoglio.
Campania
Nella provincia di Avellino, dove sono presenti vaste aree di castagneti, si registrano produzioni molto altalenanti a diverse quote. La media rilevata è di 18 kg/alevare con una variabilità piuttosto ampia, dai 12 kg/alveare della bassa-media collina fino a punte di 25 kg/alveare alle quote più alte. Queste ultime punte sono tuttavia riferibili ad apicoltori stanziali con alveari già presenti sul posto dall’inizio della fioritura mentre sembrano aver deluso maggiormente le aree più frequentate dai professionisti nomadisti. Anche nelle zone di produzione di castagno delle province di Napoli e Salerno si rileva una estrema variailità con rese che vanno dai 10 ai 22 kg/alveare. In diverse province si registrano produzioni anche discrete di milelfiori e melate di varie tipologie. Si rilevano inoltre produzioni molto variabili di miele di trifoglio, dai 3 kg/alveare in molti casi fino a punte di 15 kg/alveari in poche aree remote dell’alto avellinese. Anche in questo caso hanno deluso di più le classiche zone frequentate dai professionisti nomadisti.
Basilicata
In provincia di Potenza, nelle zone vocate alla produzione del miele di castagno, sono stati rilevati raccolti compresi tra i 10 e i 18 kg/alveare. Si tratta tuttavia di stime provvisorie a melario che dovranno essere verificate a smielatura conclusa anche per accertare la rispondenza alla denominazione. Alla data delle interviste non si erano ancora conclusi i raccolti di eucalipto, per i quali avremo dati più certi quando i melari saranno stati prelevati e il miele smielato. Si rileva anche qualche discreto raccolto di miele di trifoglio talvolta concomitante al raccolto di eucalipto.
Puglia
Nonostante una fioritura abbondante i raccolti di miele di coriandolo sono stati del 30-40% in meno a causa del tempo sfavorevole. In provincia di Foggia le rese rilevate sono comprese tra i 9 e i 19 kg/alveare, in provincia di Bari tra i 13 e i 18 kg/alveare. Anche se tardiva, la produzione del miele millefiori è risultata buona, con produzioni tra 15 e 20 kg/alveare. Hanno contribuito soprattuto le eccezionali e prolungate fioriture di trifoglio da seme in provincia di Bari e di marruca in provincia di Foggia. Si segnalano inoltre produzioni di miele di trifoglio in provincia di Bari, con medie intorno ai 15 kg/alveare e produzioni di miele di girasole in provincia di Foggia, con medie intorno ai 10 kg alveare.
Calabria
Il caldo torride che ha interessato le regioni meridionali nel mese di luglio ha compromesso i raccolti di castagno. Le rese rilevate nei luoghi di produzione del casagno delle province di Reggio Calabria, Cosenza e Vibo Valentia vanno dai 3 agli 8 kg/alveare. Si segnala qualche piccola produzione di eucalipto estivo in attesa del raccolto di eucalipto autunnale più tipico della regione.
Sicilia
Le temperature prossime ai 40 °C nelle ore diurne hanno danneggiato le fioriture compromettendo i raccolti estivi e in alcuni casi determinato anche il collasso delle famiglie. A questo si sono uniti gli incendi dolosi che hanno causato la distruzione di diversi apiari. Si registrano raccolti di pochi chili ad alveare sia di castagno che di eucalipto. In ogni caso la produzione non è stata costante data la disomogeneità della forza delle famiglie.
Sardegna
Il miele di eucalipto è un raccolto importante per la Sardegna con ottime potenzialità che negli ultimi anni a causa delle condizioni ambientali sono state spesso disattese. Anche quest’anno i raccolti non sono stati soddisfacenti. I raccolti rilevati vanno prevalentemente dai 10 ai 15 kg/alveare nella provincia di Cagliari e dai 15 ai 20 kg/alveare nella provincia di Oristano, con qualche punta superiore.
Nel mese di luglio nonostante un rallentamento dell’inflazione, il livello dei prezzi dei beni raggiunto e l’incertezza dei mesi precedenti incidono sui consumi degli italiani che restano deboli. In particolare per quanto riguarda tutto il settore dell’alimentare, si conferma il trend negativo dei volumi di vendita nella Grande Distribuzione Organizzata, discount compresi, e si evidenzia una diminuzione dello scontrino medio e un aumento della pressione promozionale. In questo quadro economico di disagio generale, il mercato del miele all’ingrosso stenta a partire e la ricerca di prodotto da parte dei confezionatori è ancora molto bassa per una scarsa necessità di prodotto nell’immediato. A questo contribuisce anche l’esubero di prodotto dello scorso anno sia di miele italiano che in particolar modo di miele estero. Nonostante, quindi, l’andamento produttivo negativo del 2023, soprattutto per i mieli primaverili, possa indurre gli apicoltori a sperare in un aumento dei prezzi del miele all’ingrosso, le previsioni sono al contrario di quotazioni in calo per tutti i mieli, sia monoflora che millefiori, rispetto ai prezzi dello stesso periodo dello scorso anno. L’acacia in particolare merita un discorso a sè poichè, nonostante la grave mancanza di acacia italiana del 2023, non c’è alcuna corsa all’acquisto da parte dei confezionatori. Questo avviene sia per via della giacenze di magazzino dello scorso anno sia perchè c’è tanta offerta di prodotto estero, sia dell’anno scorso che di quest’anno. Infatti i raccolti di acacia nei paesi dell’Est Europa non sono stati scarsi come in Italia e i prezzi di conseguenza sono scesi molto (sotto i 5 €/kg). Per gli operatori che possono rivolgersi a questo mercato c’è dunque molta convenienza a farlo.
Gli operatori del settore sono generalmente concordi nel dire che il raccolto di acacia di quest’anno e in generale quello dei mieli primaverili prodotti in quantità poco significative per il mercato all’ingrosso in fusti da 300 kg, verrà probabilmente assorbito dagli scambi tra apicoltori in latte da 25 kg o di piccolissime partite in fusti che alimentano le necessità di chi vende direttamente sul mercato al dettaglio a prezzi ancora da rilevare ma che negli ultimi anni hanno mostrato una maggiore costanza.
Il mercato degli sciami è sostanzialmente concluso. I prezzi delle regine che a inizio stagione oscillavano tra i 18 e i 20 €/cad, sono poi scesi fisiologicamente in virtù dellla maggiore offerta a valori compresi tra i 15 e i 18 €/cad. Con il calo della disponibilità dopo il mese di luglio i prezzi torneranno a salire a valori più vicini a quelli di inzio stagione.
In Emilia Romagna si effettua servizio di impollinazione con consegna di nuclei con regina su girasole e colture estive (cicoria, cipolla, ravanelli) al prezzo rispettivamente di 27-30 euro/cad e 37 euro/cad + iva.
Diverse le emergenze ambientali segnalate. Mentre è ancora in corso la quantificazione dei danni causati dall’alluvione, la provincia di Ravenna, in particolare il comune di Alfonsine (RA) è stata colpita il 22 luglio da un tornado che ha fatto danni notevoli a capannoni e tralicci dell’alta tensione. Si registrano molte perdite di alveari portati via dal vento e ritrovati a metri di distanza dalle postazioni. Le tempeste violente associate a grandine hanno causato danni e ribaltamenti agli alveari e ai nuclei di fecondazione di alcune aziende apistiche anche in Lombardia e in Friuli. In Sicilia, incendi dolosi unitamente alle alte temperature registrate, prossime ai 40 °C, nelle ore diurne, hanno causato la distruzione di diversi apiari. Al momento si segnalano circa 120 alveari distrutti dagli incendi ma il dato è provvisorio ed è in corso un lavoro di ricognizione per avere un quadro completo. In Veneto, si segnalano i purtroppo consueti fenomeni di spopolamento a carico degli alveari sia in concomitanza delle fioriture del tiglio di città per i trattamenti antizanzare sia sul raccolto di castagno per i trattamenti ai vigneti.
La rilevazione mensile viene effettuata dalla rete di rilevatori dell’Osservatorio tramite interviste ad apicoltori professionisti su tutto il territorio nazionale.
L’andamento meteorologico viene elaborato con il supporto di Pierluigi Randi, meteorologo professionista.
La resa media (kg/alveare) per tipologia di miele è rilevata su alveari in produzione nelle province vocate.
Il prezzo del miele (€/kg) è riferito a transazioni avvenute sul mercato all’ingrosso ed è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.
Il prezzo delle regine (razza ligustica) è I.V.A. esclusa.
Il prezzo degli sciami è I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).
Il prezzo di propoli e polline è I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale è I.V.A. esclusa.
Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.