Si tratta di un fatto molto importante per due ragioni:
l’Osservatorio ha provveduto a stampare ed a pubblicare per via telematica e social questo documento che il tavolo ha approvato, dopo aver predisposto una nuova versione delle “LINEE GUIDA PER LA SALVAGUARDIA DEGLI IMPOLLINATORI”
Nonostante il depliant possa essere scaricato e stampato cliccando di seguito, abbiamo provveduto alla stampa in tipografia di una versione più agevole per diffondere la pubblicazione ai convegni, seminari e altre iniziative che si spera si svolgeranno nuovamente nel nostro Paese. I portatori d’interesse a diverso titolo possono farne richiesta, compatibilmente con la disponibilità di magazzino.
La versione digitale stampabile qui disponibile può essere utilizzata liberamente da associazioni ed altri, a condizione che non venga modificata l’impaginazione o la disposizione dei loghi.
Può essere tuttavia aggiunta la scritta “ristampa a cura di …….”
I prodotti fitosanitari sono utili in agricoltura per controllare alcune infestazioni ma possono avere degli effetti secondari sugli organismi non target, come gli impollinatori, e per questo motivo il loro utilizzo deve essere effettuato in modo da limitare i danni a questi organismi.
La tabella 1 nasce dalla necessità di spiegare l’impatto che hanno questi prodotti sui principali insetti pronubi, in particolare Apis mellifera, Bombus terrestris e Osmia spp., che sono essenziali impollinatori di molte piante coltivate e spontanee. La tossicità si può verificare tramite contatto o ingestione e a seconda della via di esposizione può avere effetti diversi; infatti, può capitare che una stessa sostanza risulti poco tossica tramite contatto ed altamente tossica per ingestione, come nel caso del flupyradifurone. Allo stesso tempo, un prodotto può risultare tossico per le api da miele ma non per i bombi o per le osmie e viceversa, per questo motivo i pesticidi vanno utilizzati con parsimonia e seguendo dei criteri ben precisi.
Generalmente, la tossicità di una sostanza viene definita sulla base della sua DL50, ossia la quantità in grado di provocare la morte del 50% degli organismi esposti, ma questo dato non è sempre indicativo della reale tossicità di un prodotto in quanto molti fitofarmaci non causano mortalità ma alterano profondamente il comportamento e la fisiologia degli insetti pronubi. Questi effetti vengono definiti “subletali” e sul lungo periodo possono compromettere la vita delle api, sia a livello individuale sia a livello della colonia; tali effetti sono stati riportati nella tabella 2, che diventa quindi uno strumento aggiuntivo nella valutazione di un prodotto. Risulta, infatti, che diversi prodotti considerati “non tossici” sulla base della DL50 causino in realtà alterazioni nel comportamento e/o nella fisiologia delle api, come nel caso del boscalid (fungicida) e del methoxyfenozide (insetticida). Ai fini di non arrecare danno a questi preziosi organismi bisogna quindi acquisire consapevolezza sul prodotto che si vuole utilizzare e seguire le linee guida per la salvaguardia degli insetti impollinatori, che comprendono le indicazioni della Legge 24 dicembre 2004, n.313. del Decreto Legislativo 150/2012 e delle leggi regionali in materia.
Lucia Lenzi