Settembre 2022, primo mese dell’autunno meteorologico, è stato caratterizzato, in Italia, da un andamento termo-pluviometrico che, dopo molto tempo, si è maggiormente avvicinato alla normalità climatologica, anche se, sotto il profilo regionale, non sono mancate anomalie anche vistose, espressamente in relazione alle precipitazioni cumulate.
Le temperature medie sono state superiori alla norma sull’intero territorio nazionale, ma essenzialmente nei valori minimi (+0,8°C) anche a causa di un elevato numero di nottate nuvolose che hanno impedito il normale raffreddamento notturno per irraggiamento radiativo. I valori massimi, invece, sono state appena inferiori alle attese del periodo (-0,3°C) per lo stesso motivo, ovvero la presenza di frequente nuvolosità. Considerando il clima del trentennio 1981-2010, si notano notevoli variazioni entro le tre decadi del mese: una prima molto calda (anomalia di temperatura media di ben +2,2°C); una seconda solo debolmente calda (anomalia di +0,6°C); ed una terza piuttosto fredda (anomalia di -2,0°C), mostrando un settembre ancora pienamente estivo nei primi 10 giorni e nel contempo spiccatamente autunnale negli ultimi 10, con elevata escursione termica inter-decadale.
Per quanto concerne la piovosità, settembre 2022 mostra precipitazioni, a livello nazionale, assai vicine alla norma climatologica di periodo 1981-2010, con un’anomalia di precipitazione di appena il -3% che può essere considerata soddisfacente date le condizioni pregresse di severa siccità in vaste aree del territorio nazionale. Sono però necessarie alcune importanti precisazioni. A fronte di un dato nazionale allineato alla normalità climatologica, notiamo piogge ancora scarse sull’Italia settentrionale, in particolare tra Piemonte, Lombardia ed Emilia dove si sono osservati deficit intorno al 20/40% con picco negativo piemontese. Anomalie pluviometriche negative anche sulla Puglia (eccetto il foggiano), Calabria ionica e Sicilia orientale, in genere comprese tra il -20 e il -30%. Al contrario, piovosità molto elevata con anomalie fortemente positive si sono registrate sulla Romagna, ma principalmente su Toscana, Umbria, Marche, sud Lazio, Campania e Calabria tirrenica, laddove le piogge sono state localmente molto intense grazie a severa attività temporalesca (anomalie fino al +130/+140%,) con alcuni eventi alluvionali, il più grave dei quali si è abbattuto nelle Marche il giorno 15 quando localmente sono caduti fino a 420 mm di pioggia in 6 ore (Cantiano, PU) provocando gravissimi danni e, purtroppo, vittime. Buona piovosità si è registrata anche sul Friuli, Sicilia occidentale e Sardegna, con accumuli mensili moderatamente al di sopra della norma. Anche in questo mese, così come in quello precedente, si è evidenziata una cattiva distribuzione delle precipitazioni data l’origine temporalesca, mentre la loro elevata intensità ha riproposto diffusi fenomeni di dilavamento e ruscellamento, in particolare nelle aree coinvolte dai fenomeni più violenti.
Per quanto riguarda lo scenario meteorologico di massima previsto per le prossime due settimane, fino al 16 ottobre (affidabilità medio-alta) si prevedono temperature superiori alla norma (+2/+3°C), al nord, con i massimi di anomalia positiva sulle regioni nord-occidentali. Campo termico prossimo alle medie climatologiche del periodo al centro con assenza di anomalie di rilievo; debolmente fresco al sud con anomalie termiche intorno a -1°C. Precipitazioni molto scarse sulle regioni settentrionali e centrali, specie quelle tirreniche, con anomalie del -15/-30% con massimi di anomalia negativa al nord. Umido e instabile al sud e Sicilia laddove gli apporti saranno del +10/+15% con picco positivo su Calabria e Puglia. Dal 17 al 23 ottobre (affidabilità media) si nota un assetto barico che predisporrebbe la rimonta di masse d’aria assai calde per il periodo su buona parte del continente, con un andamento termico fuori stagione e assenza di freddo quasi ovunque.
Le piogge del mese di settembre hanno alleviato lo stress dei torridi e secchi mesi estivi e favorito i flussi nettariferi autunnali, consentendo alle famiglie di api di accumulare scorte più o meno abbondanti in vista dell’inverno. Il flusso del nettare di edera, l’ultima fioritura significativa della stagione per alcune zone d’Italia, è stato molto eterogeneo e non particolarmente abbondante. Pochi apicoltori si dedicano alla produzione di questo miele che presenta delle difficoltà a causa dell’estrema rapidità di cristallizzazione ma negli ultimi anni di scarse produzioni, il raccolto di edera ha rappresentato una importante risorsa per il sostentamento delle famiglie. La produzione di eucalipto autunnale, esclusiva di alcune zone della Calabria, è stata molto differenziata a seconda delle zone con rese stimate di circa 12 kg/alveare ottenute nel Basso Ionio Reggino e di appena 2 kg/alveare nell’Alto Ionio Crotonese.
Dal 16 al 18 settembre si sono tenute le Manifestazioni Apistiche 2022 nell’ambito delle quali è stato presentato il Report Prime Valutazioni 2022 elaborato sulla base dei dati raccolti dalla rete di rilevazione dell’Osservatorio. Il Report analizza la situazione produttiva per i diversi tipi di miele, contiene le prime valutazioni generali sull’andamento produttivo nel territorio nazionale e le prime indicazioni sul mercato.
Da questo mese è inoltre possibile dare il proprio contributo diretto all’attività di rilevazione dell’Osservatorio. Se sei un apicoltore, accedi alla piattaforma di rilevazione e compila il Form di contributo volontario.
Vespa velutina continua la sua espansione con la prima segnalazione nella provincia di Firenze, in località Anchiano-Mezzana, a circa 40 chilometri dai precedenti ritrovamenti della provincia di Pisa e Lucca.
Consulta le rilevazioni dei mesi precedenti
L’indagine produttiva ed economica viene effettuata dalla rete di rilevatori dell’Osservatorio tramite interviste mensili ad apicoltori professionisti su tutto il territorio nazionale.
L’andamento meteorologico viene elaborato con il supporto di Pierluigi Randi, meteorologo professionista.
La resa media (kg/alveare) per tipologia di miele è rilevata su un campione di alveari in produzione nelle province vocate.
Il prezzo del miele (€/kg) è riferito a transazioni avvenute sul mercato all’ingrosso ed è inteso Franco Produttore I.V.A. inclusa.
Il prezzo delle regine (razza ligustica) è I.V.A. esclusa.
Il prezzo degli sciami è I.V.A. esclusa e si riferisce a sciami su 5 telaini (di cui 3 di covata e 2 di scorte).
Il prezzo di propoli e polline è I.V.A. inclusa mentre quello della pappa reale è I.V.A. esclusa.
Il prezzo del servizio di impollinazione è riferito ad unità (alveare o nucleo) I.V.A. esclusa.