Intervento di Lorenzo Furlan presentato al seminario “Scienza e tecniche per la sostenibilità in agricoltura” a Castel San Pietro Terme il 19 Settembre 2015
La difesa delle piante coltivate pone un serio problema di convivenza tra agricoltura e apicoltura, a causa della pericolosità dei trattamenti fitosanitari effettuati e per l’adozione di tecniche di distribuzione poco adatte a preservare le api e gli altri impollinatori. L’applicazione dei principi della difesa integrata, prevista dalla normativa europea recepita in Italia attraverso il P.A.N, rappresenta un valido strumento per mettere in pratica un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e potrebbe essere sufficiente a risolvere molti dei problemi riguardanti l’impatto dell’agricoltura sulla salute delle api.
Per valutare le strategie di difesa è necessario considerare per ogni avversità o insetto dannoso il livello di rischio, le possibilità di monitoraggio esistenti, l’efficacia di soluzioni agronomiche e non chimiche sia su scala territoriale sia aziendale e il costo di tali soluzioni. Il controllo della Diabrotica e degli elateridi nel mais, ad esempio, insetti per i quali il rischio è piuttosto basso ed esiste la possibilità di un monitoraggio efficace, può essere basata su tecniche agronomiche come la rotazione, in grado di contenere le popolazioni con successo. Nei casi di basso rischio inoltre, è utile valutare la convenienza per l’agricoltore di aderire ad un fondo mutualistico che possa coprire le spese nel caso di eventuali danni evitando così il ricorso alla lotta chimica.
1 Comment
Il seminario “Scienza e tecniche per la sostenibilità in agricoltura” è stato finalizzato alla diffusione delle migliori pratiche agronomiche che permetterebbero una proficua coesistenza con le attività apistiche. Prima ancora di analizzare le problematiche esistenti, è importante ricordare che la produzione di molte piante coltivate dipende dall’impollinazione per cui la capacità di sostenere l’attività apistica anche a stretto contatto con quella agricola non è solo un obiettivo di sostenibilità ambientale ma anche una condizione necessaria per raggiungere una buona produzione in termini quantitativi e qualitativi. La recente normativa europea in materia stabilisce che dal 2014 l’agricoltura integrata sia adottata in tutti paesi dell’Unione Europea andando a sostituire la gestione tradizionale. Tuttavia, la Direttiva lascia ampie possibilità di proseguire con i sistemi esistenti sia per mancanza di specifiche regole di applicazione dell’agricolura integrata, sia per l’assenza di sanzioni per la mancata applicazione dei principi della difesa integrata. In quest’ottica, gli interventi del seminario hanno l’obiettivo di darci alcuni esempi di strategie efficaci e riproducibili per i diversi tipi di colture.