Intervento di Carlo Duso, ricercatore dell’Università di Padova, presentato al seminario “Scienza e tecniche per la sostenibilità in agricoltura” a Castel San Pietro Terme il 19 Settembre 2015
La viticoltura è uno dei settori che comporta l’impiego più diffuso di prodotti fitosanitari, soprattutto fungicidi ma anche insetticidi, con quantitativi in aumento negli anni. L’aumento generalizzato delle temperature ha ripercussioni negative sulla gestione della difesa dai principali insetti chiave per la vite, provocando l’aumento del numero di generazioni svolte e comportando in alcuni casi un’ulteriore difficoltà di contenimento delle popolazioni. La comparsa di specie alloctone, anch’essa collegabile al fenomeno del cambiamento climatico, comporta lo sviluppo di nuove emergenze da gestire. Accanto a questo, alcune scelte agronomiche, come la meccanizazione della potatuta e della vendemmia, possono avere un impatto negativo sulla gestione fitoiatrica. Il monitoraggio rimane un metodo fondamentale per valutare la necessità dell’intervento e sempre maggiori risorse andrebbero allocate al miglioramento delle tecniche di monitoraggio e dell’elaborazione di modelli previsionali, ad esempio per la tignoletta della vite. Sempre contro Lobesia botrana, sono interessanti i risultati raggiunti con l’impiego di preparati microbiologici o di estratti vegetali o ancora tramite la confusione sessuale.
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Il seminario “Scienza e tecniche per la sostenibilità in agricoltura” è stato finalizzato alla diffusione delle migliori pratiche agronomiche che permetterebbero una proficua coesistenza con le attività apistiche. Prima ancora di analizzare le problematiche esistenti, è importante ricordare che la produzione di molte piante coltivate dipende dall’impollinazione per cui la capacità di sostenere l’attività apistica anche a stretto contatto con quella agricola non è solo un obiettivo di sostenibilità ambientale ma anche una condizione necessaria per raggiungere una buona produzione in termini quantitativi e qualitativi. La recente normativa europea in materia stabilisce che dal 2014 l’agricoltura integrata sia adottata in tutti paesi dell’Unione Europea andando a sostituire la gestione tradizionale. Tuttavia, la Direttiva lascia ampie possibilità di proseguire con i sistemi esistenti sia per mancanza di specifiche regole di applicazione dell’agricolura integrata, sia per l’assenza di sanzioni per la mancata applicazione dei principi della difesa integrata. In quest’ottica, gli interventi del seminario hanno l’obiettivo di darci alcuni esempi di strategie efficaci e riproducibili per i diversi tipi di colture.